A Gorizia il piano regolatore vuole abbattere i confini: progettazione congiunta
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foto da Quotidiani locali
GORIZIA Per lunghi decenni, le mappe di Gorizia non prevedevano la presenza di un altro Stato: la Jugoslavia era un grande spazio bianco, indistinto, senza indicazioni topografiche, quasi a voler marcare la presenza di due Stati che, a lungo, si sono guardati in cagnesco per le dolorose vicende storiche.
E, poi, sono nate piste ciclabili che si interrompevano perché, di là, c’era la Slovenia. Zone industriali che confinavano e continuano a confinare con case e aree residenziali nell’altro Stato (vedi il caso della fonderia di Salcano). Questo, sino a ieri, capitava fra Gorizia e Nova Gorica. Si progettava, si programmava senza considerare ciò che c’era dall’altra parte.
Urbanistica senza confini
Ma, ora, si volta pagina. E lo si è capito a chiare lettere dopo l’incontro del Comitato Urbanistica del GectGo. La riunione è stata convocata in seguito alla specifica richiesta formulata dal sindaco Rodolfo Ziberna con l’obiettivo di presentare ai Comuni partner di Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba le linee-guida e le direttive adottate dal Comune per la revisione del Piano regolatore generale comunale di Gorizia.
Ed è così che il capoluogo isontino ha espresso l’auspicio che, all’interno del Comitato Urbanistica, si possano raccogliere ulteriori spunti o suggerimenti, specialmente nella prospettiva di tenere in considerazione la pianificazione e i programmi di sviluppo urbano di Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba e di adottare, quindi, una visione transfrontaliera della pianificazione urbanistica.
Le criticità da superare
Nel corso della riunione sono emerse anche alcune criticità da superare.
Qualche esempio? L’assenza di “aree comuni” ma anche la necessità di spingere sulle possibilità offerte dall’aeroporto Duca d’Aosta, senza dimenticare la centralità dell’Isonzo e la necessità di realizzare abitazioni di qualità. È stata sottolineata, inoltre, l’urgenza di valorizzare la struttura urbana di tutti e tre i Comuni facenti parte del GectGo: con questo obiettivo, c’è l’intento di realizzare uno studio congiunto su Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba. Tra le conclusioni tratte anche l’idea di raccogliere spunti per il Piano regolatore sull’altro lato del confine. Il Comitato ha deciso di riconvocare una riunione a breve, coinvolgendo anche i responsabili delle aree tecniche dei tre Comuni per entrare nel vivo delle proposte.
I sette comitati
L’incontro è conseguente al fatto che l’assemblea del GectGo dello scorso dicembre ha deciso di rilanciare il ruolo dei suoi sette Comitati territoriali, in modo che possano fungere da “punto di raccordo” tra le richieste dei cittadini e le tre amministrazioni comunali (Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba per l’appunto).
«I Comitati sono anche luogo di elaborazione e riflessione delle idee progettuali presentate al GectGo dai Comitati stessi, dai Comuni o dalla società civile e rappresentano, in tale ottica, un anello di congiunzione fondamentale tra cittadinanza e enti locali», spiega la direttrice del Gruppo europeo per la cooperazione territoriale, Romina Kocina. Durante le riunioni dei tre Comitati Salute, Trasporti e Urbanistica, l’ente presieduto da Paolo Petiziol ha auspicato che vengano individuate delle priorità di intervento che vadano oltre Go!2025. I famosi «effetti duraturi», di cui si parla molto spesso. Si vuole, infatti, favorire la stesura di nuove idee progettuali a partire dalla seconda metà del 2025 e che vedranno la luce nel biennio 2026-2027. Si è, inoltre, evidenziata l’importanza di un coordinamento, quasi in tempo reale, tra i sette organismi. «Dovranno comunicare tra di loro per favorire ulteriormente il ruolo di anello di congiunzione tra istanze pubbliche e cittadinanza in uno spirito di cooperazione genuinamente transfrontaliero», la sottolineatura finale della direttrice del Gruppo per la cooperazione territoriale.