Marcon: «Evento meteo del tutto eccezionale ma soccorsi pronti. Priorità alle nostre Rsa»
Una notte durissima, che nonverrà dimenticata per un evento che non ha precedenti: così il sindaco Stefano Marcon descrive quello che è accaduto giovedì sera, l’esondazione dell’Avenale e l’innalzamento a del Muson a 3,77 metri (record storico) . E il nubifragio che ha messo in ginocchio vaste aree della città, centro storico in primis. «Dalle 19 di giovedì alle 5 di stamattina (ieri ndr) è stato un ininterrotto lavoro compiuto da Comune, Vigili del Fuoco, carabinieri e Prefettura: decidere di chiudere le scuole alle 10 di sera non è stato semplice. Pensiamo di aver fatto una buona cosa, visto che alcune scuole non erano agibili, oggi riapriamo, a eccezione d ell’Ipsia Galilei che ha subito un importante allagamento».
La scuola si trova a pochi metri dall’Avenale, dove ancora ieri mattina l’acqua tracimava sulla strada: invasi palestra, i laboratori e alcune aule del piano terra: giovedì sera la dirigente Rita Salvadori, viste le pessime previsioni meteo, aveva deciso di sospendere le lezioni del corso serale, decisione rivelatasi provvidenziale, visto quanto accaduto proprio su quel tratto di strada.
«Sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia in un arco di tempo molto breve», continua Marcon , «E questo ha ingrossato Avenale e Muson, e non solo: a Sant’ Andrea le strade si sono allagate per la grande quantità di pioggia, così come via Sile e Salvarosa. Una combinazione esplosiva. E per fortuna c’erano le casse di espansione di Riese e di Castello di Godego, che hanno laminato il Brenton e lo stesso Muson, limitando i danni. Una situazione imprevista e imprevedibile, non calcolabile».
Inevitabile un riferimento alle lamentele registrate tra la popolazione colpita, che ha parlato di macchina dei soccorsi mossa in ritardo: «Dire che la Protezione civile non si è vista è poco rispettoso verso persone che hanno lavorato tutta la notte, abbiamo fissato delle priorità. Abbiamo messo in sicurezza la casa di riposo che ha oltre 250 ospiti e i sottopassaggi, messo in salvo una persona a Treville. Il coordinamento è stato efficace. Capisco e comprendo i disagi di commercianti e di residenti».
Rimane il fatto che, parlando di Avenale, è la quarta volta dal 1998 che esce dagli argini portando danni, in particolare nel centro storico.
Lecito chiedersi se a questo punto non sia necessario intervenire, magari con un bacino di laminazione ad hoc, ma Marcon spiega: «Il problema dell’Avenale, stavolta, è stata l’eccezionale precipitazione, vicino la caserma della Polizia locale ha scavalcato il muretto di cinta, portandosi a 50 cm di altezza fuori argine. Ancora adesso l’Avenale sta raccogliendo l’acqua non assorbita dai terreni lungo il suo corso. Si possono fare tutte le azioni possibili e immaginabili, ma non è possibile prevedere che arrivino 100 ml di pioggia in tre ore. Quando capita questo, non ci sono tante azioni per mettere in sicurezza l’Avenale: non è possibile calmierarlo in riferimento alle zone residenziali che attraversa».