Benzina e gasolio, vendite su del 23,5% a Gorizia grazie agli sconti della fascia zero
GORIZIA. Un manuale di sopravvivenza. Potrebbero scriverlo, senza eccessivi problemi, i gestori delle stazioni di servizio di Gorizia e dell’Isontino. Già, perché portare avanti, oggi, tale tipologia di attività, soprattutto nella zona confinaria, non è certo una missione facile vista la forte concorrenza dei colleghi d’oltreconfine.
Infatti, molti distributori di benzina e di gasolio hanno chiuso i battenti. Negli anni, si è assistito a una lenta (ma inarrestabile) erosione, e l’avvento delle auto elettriche ha pochissime responsabilità visto l’alto costo di tali veicoli e i volumi di vendita assolutamente ridotti per non dire quasi insignificanti.
I primi tre mesi
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Premessa doverosa per arrivare alla notizia. Che, poi, pare essere davvero una buona notizia. Nel corso dei primi tre mesi del 2024, nell’intera provincia di Gorizia sono stati venduti complessivamente 9.916.583 litri di carburanti, rispetto ai 8.449.406 litri registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Questo rappresenta un aumento significativo di 1.467.177 litri, ovvero una percentuale di crescita del +17,3%.
A tenere la contabilità del “venduto” è il consigliere regionale Diego Bernardis (portacolori della lista Fedriga Presidente) che, statistiche alla mano, fa un’analisi dettagliata della situazione riguardante la vendita di benzina e di gasolio nel territorio provinciale e comunale di Gorizia.
Il capoluogo
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Ma è a Gorizia, a sentire Bernardis, che i dati evidenziano un progresso ancor maggiore in termini percentuali. «Tabelle alla mano, a livello comunale, la situazione si presenta ancora più interessante, data la maggiore esposizione al fenomeno del pendolarismo del pieno oltreconfine. Rispetto al 2023 – prosegue l’esponente di maggioranza -, sempre nei primi tre mesi del 2024, le vendite hanno registrato un aumento del +23,5%, con un totale di 1.290.711 litri venduti. Nell’analogo periodo del 2023 vennero, invece, erogati 1.044.974 litri di carburanti. Il progresso evidente».
«Merita - aggiunge - particolare attenzione il dato relativo ai litri venduti a Gorizia con l’ausilio dei contributi regionali della cosiddetta fascia zero, i quali sono aumentati significativamente da 468.038 nel 2023 a 761.261 nel 2024, registrando un incremento di 293.223 litri. Ciò evidenzia che il saldo positivo delle vendite complessive è attribuibile proprio all’introduzione di questa fascia, con un aumento del +62,6% nel primo trimestre dell’anno».
la fascia zero
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Già, a sentire Bernardis (anche se non tutti i benzinai goriziani la pensano allo stesso modo), la fascia zero è fondamentale nel contenere «un’emorragia di risorse senza precedenti per le casse dello Stato. È uno strumento essenziale che ho fortemente sostenuto grazie alla disponibilità del presidente Fedriga e dell’assessore regionale Scoccimarro con la collaborazione dei gestori della fascia confinaria del Friuli Venezia Giulia e del consigliere comunale Tomasella. Dai dati, seppur positivi, da consolidare e soggetti a eventuali modifiche, emerge che è essenziale compiere ulteriori sforzi per raggiungere un’armonizzazione dell’economia di confine. In particolare, occorre un deciso cambio di approccio da parte dello Stato per favorire una crescita armonica lungo il confine, riducendo così l’emorragia di risorse causata dal pendolarismo del pieno oltreconfine».
L’equiparazione
È dalla notte dei tempi che si parla di equiparare i prezzi di benzina e gasolio con gli importi praticati in Slovenia. Perché così si metterebbe fine all’esodo per il pieno e gli incassi delle accise (le tasse sui carburanti) resterebbero in Italia, anziché in Slovenia. Ma, per tutta una serie di motivazioni, quella che sembrerebbe la via d’uscita più logica (e più facile) non ha mai trovato concretezza. Ma, adesso, quantomeno ci stiamo avvicinando.