La Pallacanestro Trieste fa sognare oltre 5700 tifosi: senza Reyes batte Forlì e vola in finale
TRIESTE Fantastica, pazzesca, sorprendente Pallacnestro Trieste. Senza Reyes trascinata dal tifo del PalaTrieste con oltre 5700 spettatori schianta per la terza partita di fila Forlì, la miglior squadra del girone rosso, e vola in finale. Sognare a questo punto diventa un diritto. Due serie affrontate partendo in posizione svantaggiata e chiuse con altrettanti cappotti agli avversari. Una squadra che vive un eccellente momento di forma e di fiducia, con il miglior Ruzzier della stagione, l’entusiasmo di Brooks, l’esperienza e la freddezza di Filloy, la concretezza della coppia di lunghi. Anche la piacevole scoperta di Menalo, esploso nel secondo tempo.
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Reyes non gioca, tenuto precauzionalmente a riposo per fastidi a un ginocchio che comunque non dovrebbero pregiudicare il suo impiego in finale. Sorpresa nel quintetto di partenza, con Menalo (ingaggiato come “4”) starter da ala piccola nonostante il rientro di Campogrande nelle rotazioni e Deangeli. Trieste parte decisa con Brooks, al 4’ sull’8-4 primo cambio con Filloy per Menalo. Deangeli per Candussi mentre piovono fischi per l’ingresso sul parquet di Cinciarini, protagonusta in negativo in gara1. Partita sporca, nervosa, con difese al limite e una caterva di palle perse. 10-8 dopo otto minuti. Proprio con una tripla di Cinciarini Forlì sorpassa ma è Brooks, dopo che Christian richiama in panchina Ruzzier, a prendersi sulle spalle la squadra e spingerla con otto punti al 19-11 che chiude il primo quarto.
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Partita intensa, di quelle dove devi spendere e dare finchè ne hai. Il genere di confronti che esaltano Stefano Bossi che scrive il primo vantaggio in doppia cifra (21-11). Si rivede Campogrande. Due ingenui falli di Deangeli sugli esterni avversari al tiro da tre punti sono quello che non serve se si vuole decollare. L’Unieuro infatti sfrutta i regali per restare aggrappata al match (24-18 13’). Zampini come in gara1 è scomodo, Cinciatini anche di più, Trieste per tenere a distanza gli avversari con Ruzzier innesca Candussi (33-26 16’, tolto dopo il secondo fallo) sotto visto che per il momento da tre non è serata. Eli Brooks è nuovamente tarantolato (16 punti già al 18’) ma sono anche già 7 gli assist del solito sontuoso Ruzzier e 10 le carambole strappate da Vildera. Al riposo si va con Trieste avanti di otto lunghezze (42-34) senza arrivare al 30% nelle triple e con i presunti sostituti di Reyes, l’accoppiata Menalo-Campogrande, che in 12 minuti complessivi non ha nemmeno tentato una conclusione dal campo.
Trieste lotta, eccome. Candussi delizia (bomba dall’angolo dopo una gagliarda difesa del pallone di Vildera) e croce (terzo fallo). La differenza rispetto ai primi 20 minuti? Arriva dai 6,75. Giancarlo Ferrero prima e Michi Ruzzier dopo. Due scudisciate. E Forlì viene ricacciata a 14 lunghezze di distanza (53-39) al 23’. Se poi al festival si iscrive anche Leo Menalo...Più 17. Romagnoli ormai evidentemente alle corde e i biancorossi che giocano sulle ali dell’entusiasmo, trascinati dal proprio popolo. Menalo non si ferma più, entra in confidenza con il match e piazza la bomba del +18 (61-43). Orgoglio e forza della disperazione ispirano Forlì che fa sapere di non sentirsi ancora fuori dalla serie e riduce un po’ lo scarto fino agli undici punti con cui Trieste va ad affrontare l’ultimo quarto (64-53).
Quel diavolo di Cinciarini a 41 anni continua a imbucarla, con Zampini Forlì a meno 10 ma ancora Menalo da tre la rallenta. A cinque minuti dalla sirena 74-66. Partita ancora aperta. Cos’è un campione? Uno che in una serie di semifinale non la mette praticamente mai dai 6,75 ma che poi, quando si tratta di chiudere la partita e trascinare Trieste alla finale promozione si inventa due triple da favola. Signore e signori, Ariel Filloy. 80-66, 14 punti d gestire con quattro minuti e spiccioli da giocare. Il match adesso sì che è al sicuro. Trieste è pronta per andare a giocarsi la promozione in A. —