Elettrodotti nella media valle del Piave: riparte il progetto Terna
Riparte l’iter autorizzativo per il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti nella media Valle del Piave.
Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha riavviato il procedimento a seguito della conclusione favorevole della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) e del recepimento, nel progetto di Terna, delle indicazioni contenute nel Decreto di compatibilità ambientale.
La società ha modificato in parte il progetto, in particolare nella zona di Perarolo (Val Montina) e a Belluno, dove i cavi della Polpet - Scorzé e della Polpet - Vellai passeranno sotto il Piave, interrati, e non più su tralicci.
L’intervento
Come comunica Terna, l’intervento, per cui la società guidata da Giuseppina Di Foggia investirà 149 milioni di euro, prevede la demolizione di circa 100 km di linee aeree, per un totale di 390 tralicci, che verranno sostituiti da 25 km di elettrodotti in cavo interrato (compreso l’attraversamento del comune di Ponte nelle Alpi) e 71 km di linee aeree.
Molti degli elettrodotti esistenti, infatti, saranno spostati per allontanarli da abitazioni e edifici pubblici (come nel caso di Soverzene dove lo spostamento dei tralicci libererà parti importanti di territorio. In questo comune non sono previsti interramenti significativi).
Verrà inoltre realizzata una sezione a 220 kV nella stazione elettrica a 132 kV di Polpet, raccordata agli attuali elettrodotti 220 kV afferenti al nodo di Soverzene. La stazione di Polpet sarà potenziata, in pratica.
Gli obiettivi
Il riassetto della rete, che interessa i territori dei comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Longarone, Ospitale e Perarolo come indicano gli accordi firmati nel 2009 e nel 2010, consentirà, ricorda sempre Terna, di allontanare le nuove infrastrutture dai centri abitati.
Non ci saranno interferenze con l’aeroporto Arturo Dell’Oro di Belluno, grazie alla modifica progettuale che ha portato all’interramento di due linee elettriche sotto il letto del Piave.
Era, questo, uno dei punti che aveva creato parecchie frizioni in passato. Si erano messi contro cittadini, comitati, anche l’amministrazione comunale di Belluno.
I comitati in realtà continuano a chiedere che la lalinea per Vellai venga completamente interrata e che quella per Scorzé passi per il canale autostradale.
Linea, questa, sposata anche dal Comune di Limana (con la precedente amministrazione che ha battagliato a lungo).
«Gli interventi consentiranno di migliorare l’affidabilità e la qualità del servizio, incrementando la resilienza della rete e garantendo maggiore affidabilità in occasione di eventi climatici estremi», fa sapere ancora Terna. «Il progetto garantirà, inoltre, il pieno sfruttamento della produzione delle centrali idroelettriche dell’alto Bellunese anche in condizioni di rete non integra».
Le modifiche
Le principali modifiche apportate al progetto originario in seguito al percorso di concertazione intrapreso da Terna con la Regione Veneto e con il territorio, interessano i comuni di Perarolo, Ospitale-Longarone e Belluno.
In Val Montina (Perarolo) la linea Polpet-Lienz sarà spostata rispetto alla localizzazione originaria, per allontanarla da una casera.
Un’altra variante è a cavallo tra i comuni di Ospitale e Longarone, per mantenere la linea Polpet-Lienz sulla destra idrografica del Piave.
Infine, l’attraversamento del fiume Piave delle linee Polpet-Vellai e Polpet-Scorzè a Belluno avverrà in unico corridoio in cavo interrato. Sembrava non fosse possibile mettere in un unico corridoio due linee.
Invece alla fine Terna ha scelto questa opzione. L’attraversamento del Piave, infine, avverrà nei pressi di Andreane, ma a qualche centinaia di metri dal punto previsto dal progetto originario.
I prossimi passi
I cittadini, in particolare i proprietari delle particelle interessate dall’opera (l’elenco si trova all’interno del nostro giornale) possono prendere visione del progetto nelle sedi dei comuni interessati.
Ci sono trenta giorni di tempo da oggi per inviare osservazioni scritte al ministero dell’Ambiente e, per conoscenza, a Terna. La società poi dovrà rispondere.
Quindi la procedura prevede che riprenda la conferenza dei servizi, dove tutti gli enti deputati dovranno esprimere il loro parere
A quel punto, se l’esito sarà positivo, arriverà il via libera all’intervento da parte del ministero.