Migranti a Campo Sacro, iniziati i lavori all’Ostello: Silos verso lo sgombero
TRIESTE Il cicalare dell’estate è interrotto dal rumore dei tagliaerba, imbracciati dagli operai che ieri mattina lavoravano il terreno dell’ex Ostello scout di Campo Sacro. «Si preparano a rifare le fognature», ipotizza una residente, ferma al cancello che non è possibile attraversare senza autorizzazioni.
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Il Silos verso lo sgombero
Ancora pochi giorni e il sito di Campo Sacro accoglierà un’ottantina, fino a un centinaio di migranti. Il Silos verrà sgomberato entro la fine della settimana – il termine della delibera firmata dal sindaco Dipiazza scadrà sabato – e se i richiedenti asilo che vi dimorano verranno portati via da quel capannone «non certo consono né adeguato» e pertanto «sistemati in altri centri d’accoglienza», come diceva ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto al vertice trilaterale di Gorizia, i profughi che continueranno ad arrivare verranno temporaneamente sistemati all’ex Ostello scout, in attesa di essere trasferiti in altre regioni.
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Il nuovo centro di accoglienza
Il terreno in località Prosecco sarà quindi adibito a Centro di accoglienza straordinaria e alta rotazione, in cui ospitare quei migranti che presenteranno i requisiti per entrare nel sistema d’accoglienza. I lavori di adeguamento sono lentamente iniziati. Entrano ed escono dal cancello i volontari di Amis-Amici delle iniziative scout intenti a svuotare l’immobile, c’è una macchina dell’Azienda sanitaria, braccianti in tenuta da lavoro e operatori della Caritas, il cui direttore padre Giovanni La Manna rassicura: «faremo in modo di garantire dignità a chi sarà accolto».
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Il precedente
Nei fatti per l’ex Ostello scout Alpe Adria l’operazione si tradurrà in un aumento dei letti a disposizione dei profughi, perché già durante la pandemia il sito era stato destinato all’«isolamento fiduciario» dei migranti e da allora Caritas e Ics, attraverso il bando prefettizio, offrono lì un tetto per 25 richiedenti asilo, presenti fino a ieri. Ma è una capienza dettata dalle circostanze e dalle necessità – «servono interventi di manutenzione», chiedono con urgenza le associazioni umanitarie – perché in precedenza l’Ostello aveva vissuto picchi di duecento migranti accampati in giacigli improvvisati, tanto che da tempo gli scout non possono più svolgere le loro attività a Campo Sacro.
Operazione concordata
Prima però c’era comunque il Silos che, anche se in condizioni miserevoli, dava riparo a centinaia di ragazzi lì accampati tra i ratti. Ma il capannone sarà sgomberato a giorni. «Non sarà un blitz», precisa il ministro Piantedosi: ma «un’operazione concordata» che «probabilmente avrà anche una fase di realizzazione prolungata».
All’alba militari e poliziotti entreranno nel capannone di Coop Alleanza 3.0, scorteranno i migranti nei bagni chimici ordinati dal Comune e li caricheranno su corriere per portarli «in altri c’entri di accoglienza: a loro – dice il ministro – sarà offerta una soluzione alternativa».
Flusso che non si ferma
A sgombero terminato i migranti torneranno, e per questo «stiamo immaginando la realizzazione di strutture compensative sul lungo periodo», assicura l’esponente dell’Esecutivo Meloni. Ma il flusso comunque non si fermerà e per questo c’è l’«urgente necessità» di individuare fin da subito soluzioni alternative «in vista di nuovi arrivi», come scriveva la Prefettura in una nota al Comune del 14 giugno.
In quella stessa data sono avvenuti i sopralluoghi nel terreno di Campo Sacro, il cui passaggio di concessione alla Prefettura era stato prima anticipato al primo luglio con delibera di giunta e poi reso «immediatamente eseguibile» con un secondo provvedimento firmato l’altro ieri dal sindaco.
Lavori e competenze
Da delibera, spettano ora alla Prefettura i lavori di manutenzione della struttura, mentre il Comune dovrà provvedere alla realizzazione di un «recinto di sicurezza» e al rifacimento della rete fognaria, dai residenti stessi considerata «inadeguata» per tutti quei migranti. «In alcuni giorni – racconta una residente, che preferisce rimanere anonima – la puzza invade tutte le case».
Improbabile però che le fognature siano pronte in pochi giorni, considerando che il Silos sarà sgomberato da un momento all’altro e altri profughi sono già in cammino attraverso i Balcani. Le associazioni umanitarie si dicono «preoccupate», ma il sindaco Dipiazza tiene la linea e rassicura: «faremo svuotare le fosse per un mese o due, metteremo bagni chimici, useranno quelli che ci sono». Il Centro di accoglienza speciale a Campo Sacro, conferma, «si farà: i nuovi arrivi andranno lì»
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