Falso permesso di soggiorno e tentata estorsione: condanna per un avvocato 

Un anno e 9 mesi di pena per un permesso di soggiorno falsificato e tentata estorsione. È la pena alla quale è stato condannato l’avvocato Massimo De Zuani, 52 anni di Conselve, difeso dal legale Stefano Sartori. Oltre alla pena detentiva dovrà pagare 400 euro di multa e un risarcimento di 3.500 euro alla parte civile, un cittadino pachistano (assistito dall’avvocato Marco Cinetto) e alla rifusione delle spese legali di 2 mila euro.

Oltre al risarcimento del danno cagionato alla parte civile, l’avvocato Caterina Bozzoli (difesa da Massimo Munari) che era subentrata a lui nella difesa dell’assistito stabilito in 1.200 euro, oltre al risarcimento di altri 3 mila euro di spese.

Inoltre il giudice Alessandro Gusmitta ha applicato la sospensione condizionale della pena subordinandola al pagamento delle somme liquidate a titolo di risarcimento delle due parti civili, entro un anno dalla sentenza definitiva.

Le indagini erano state condotte dal sostituto procuratore Sergio Dini e dalla Squadra Mobile della polizia. De Zuani per far rilasciare al suo cliente pachistano il permesso di soggiorno, contraffaceva un modello F24 relativo al versamento di 500 euro quale contributo forfettario per iniziare la pratica apponendo la firma falsa di un imprenditore agricolo di Ospedaletto Euganeo.

Quindi faceva figurare in un apposito documento l’assunzione dello stesso nell’azienda. I fatti sono del giugno del 2020. Che aggrava il quadro accusatorio c’è la tentata estorsione.

De Zuani nel maggio del 2021 ha minacciato di bloccare la pratica e di denunciare il nuovo legale del pachistano e un suo connazionale, facendogli così perdere il lavoro come interprete della questura. Oltre alla minaccia di buttare dalla terrazza del proprio studio quest’ultimo, se si fosse presentato senza 5 mila euro, ossia la somma da lui pretesa.