E’ morto Arnaldo Cestaro, fece condannare l’Italia per i fatti del G8
foto da Quotidiani locali
E’ morto Arnaldo Cestaro, 84 anni di Agugliaro Veneto: fu l'autore del ricorso che portò la Corte europea a condannare l'Italia per tortura, in relazione ai fatti del G8 alla scuola Diaz.
A darne notizia i vertici regionali di Rifondazione Comunista, partito in cui Arnaldo è da sempre stato un fervido militante.
Scrivono il segretario nazionale Maurizio Acerbo, quello veneto Paolo Benvengù e Roberto Fogagnoli della federazione vicentina: «È morto il nostro compagno Arnaldo Cestaro, militante di Rifondazione Comunista, a cui tutta l'Italia antifascista dovrebbe dire grazie. Arnaldo fu uno dei tanti compagni di Rifondazione che partecipò alle giornate del luglio 2001 quando in centinaia di migliaia contestammo il G8 e le politiche neoliberiste che producono la catastrofe climatica, la crescita delle disuguaglianze e la guerra globale».
Ricordano: «È grazie a lui che l'Italia è stata condannata con una sentenza storica dalla Corte Europea dei Diritti Umani per i pestaggi della polizia alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. Salutiamo a pugno chiuso il compagno Arnaldo. Continueremo a lottare per un altro mondo possibile e sempre più necessario».
Cestaro, nell’estate del 2001, era partito per Genova con i compagni delle sezioni di Rifondazione Comunista di Vicenza e di Montecchio Maggiore. Arrivato nel capoluogo, il 21 luglio aveva partecipato alla manifestazioni pacifiche della mattinata e, verso sera, aveva deciso di trascorrere la notte in città: era stato accompagnato alla Diaz.
Cestaro si trovava all’interno della scuola al momento dell’irruzione delle forze dell’ordine.
All’epoca dei fatti l’uomo aveva 62 anni: fu picchiato più volte, e in seguito al pestaggio riportò fratture multiple, con conseguenze fisiche che sono rimaste nel tempo.
L’Italia, secondo quanto stabilito dalla Corte nove anni fa, ha dovuto versare 45 mila euro a Cestaro quale risarcimento.
«E' una sentenza importantissima – avevano sottolineato all’epoca i legali di Cestaro - che riconosce che l'Italia è inadempiente rispetto a una convenzione internazionale contro la tortura ma è stato anche accertato, come dicono la Cassazione e la Corte d'appello, che quello posto in essere quella notte costituisce tortura ad opera dello Stato attraverso la rappresentanza dei suoi funzionari».
Negli anni Cestaro si è battuto, anche attraverso sit-in in solitaria, contro l’ampliamento della Valdastico Sud nella Bassa padovana e nel tratto dei Colli Euganei.