Un consiglio straordinario sulla sicurezza a Udine: accolta la richiesta dell’opposizione
foto da Quotidiani locali
UDINE. Gli episodi di violenza che hanno caratterizzato il fine settimana udinese hanno avuto inevitabili riverberi sui lavori del Consiglio comunale del capoluogo friulano, che si è riunito lunedì sera a Palazzo D’Aronco.
Lavori che si sono conclusi con la richiesta, da parte dell’opposizione di centrodestra, di una seduta straordinaria dedicata al tema della sicurezza: una riunione che potrebbe essere convocata per lunedì 8 luglio e nel corso della quale dovrà essere approvato il regolamento comunale di polizia e sicurezza urbana, dopo che la giunta aveva deciso di emendare lo stesso articolato, stralciando due punti (gli articoli 8 e 49, quelli che riguardano la tutela della sicurezza urbana e i provvedimenti nei confronti delle attività commerciali) «alla luce della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di ieri mattina e dei fatti accaduti nell’ultimo week-end», ha spiegato in aula l’assessore alla Polizia locale, Rosi Toffano.
La maggioranza ha accolto la proposta arrivata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Onorio Vidoni, che aveva chiesto lo stop all’approvazione del provvedimento e il rinvio della discussione.
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«Nel corso della riunione del Comitato abbiamo fatto presente che avremmo approvato in serata il nuovo regolamento di polizia e sicurezza urbana – ha commentato a margine Toffano – e il prefetto Domenico Lione ci ha evidenziato la possibilità di sottoporlo alla sua attenzione, in particolare per quelle norme che coinvolgono direttamente l’attività delle forze dell’ordine.
Considerata la piena collaborazione che da sempre ha contraddistinto i nostri rapporti con la Prefettura e tenuto conto di quanto accaduto nel fine settimane e del contenuto delle ordinanze che il sindaco si appresta a firmare, abbiamo ritenuto fosse corretto un supplemento d’analisi».
Perplessità sullo stralcio dei due articoli erano state manifestate durante il dibattito in aula anche dall’ex sindaco Pietro Fontanini, che ha parlato di «procedura anomala», richiedendo «maggior determinazione, maggiore sostegno ai cittadini onesti, attivando tutti gli strumenti per fronteggiare questa situazione.
Durante la mia consiliatura ho fatto ricorso più volte a ordinanze come quella che il sindaco De Toni si sta apprestando a firmare», ha detto l’ex primo cittadino, oggi consigliere d’opposizione.
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Le forze di maggioranza (Avs, Azione, Quadrifoglio, Italia Viva, Pd, Spazio Udine), in una nota diffusa in mattinata hanno espresso il proprio «sdegno» per i fatti di violenza «verificatisi a Udine tra venerdì e sabato, ma anche per commentare le dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti della destra comunale e regionale.
L’attacco nei confronti del sindaco e dell’amministrazione votata dalle cittadine e dai cittadini di Udine, questa volta sa di spregevole, perché si specula in particolare sul gravissimo fatto di sangue di via Pelliccerie per fare polemica politica. Il definire da parte di due consiglieri regionali la nostra Udine “il Far West del Nord Est” o il tirare in ballo presunti e non definibili “difensori di chi si rende responsabile di episodi di violenza” ci sembra offensivo verso la verità e gli udinesi.
Sappiamo che la sicurezza e la repressione, quando necessaria, sono di competenza del Ministero dell’Interno e delle forze di polizia.
Sta a loro definire le risposte più appropriate, ma siamo anche convinti che collaborare e fare rete tra le istituzioni sia un metodo di lavoro indispensabile.
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Questa amministrazione ha intrapreso due percorsi. Il primo consiste nel rafforzamento numerico e operativo della Polizia locale, il secondo riguarda il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, delle associazioni, per costruire in rete un ambiente urbano rigenerato, per sviluppare tra i giovani, ma non solo, la cultura del rispetto».