Una vicina lo vide e la polizia di Udine lo arrestò: arriva la condanna a tre anni per rapina a un georgiano
Era stata una vicina di casa a notarli e, in assenza dei proprietari, a dare l’allarme, chiamando il Nue 112: prima i movimenti all’esterno dell’abitazione, in via Carneo, poi le luci di una torcia che si spostavano al suo interno.
E in effetti, al loro arrivo gli agenti della Squadra volante della Questura si erano a loro volta insospettiti vedendo due biciclette appoggiate alla recinzione della casa. Non si sbagliavano.
Ma alla fine, dei possibili due ladri, soltanto uno era stato raggiunto e bloccato. E l’accusa, considerata la collutazione che ne era seguita, da furto era diventata rapina, con l’aggiunta delle lesioni personali a uno dei due poliziotti intervenuti e della resistenza a pubblico ufficiale.
Giovedì 27 giugno, il processo con rito abbreviato celebrato a carico di Archili Shatirishvili, 34 anni, originario della Georgia e senza fissa dimora in Italia, si è concluso con la sua condanna a 3 anni di reclusione, a fronte dei 4 chiesti dalla Procura.
L’episodio risale al 27 settembre scorso e al colpo, con ogni probabilità, aveva partecipato anche un complice che è rimasto ignoto. Quando gli agenti hanno bloccato il georgiano, gli sono stati trovati nel marsupio due fermagli risultati appartenere a una collana di perle che si trovava sul letto di una delle stanze dell’abitazione.
Per riuscire a mettergli le manette ai polsi, però, la Volante aveva dovuto seguirlo anche fuori dalla casa, lungo via Argentina.
Accortosi della presenza degli agenti, infatti, Shatirishvili era dapprima scappato in un’altra stanza del piano terra e, poi, una volta in giardino, dov’era uscito da una finestra, aveva cercato la fuga dal retro.
È qui che aveva spinto un primo agente a terra, causandogli una leggera escoriazione a un gomito, ed è poi dal cancello, dov’era rimasto bloccato con la giacca su uno spuntone di ferro, che aveva spintonato il secondo agente, ferendo anche lui e approfittando del vantaggio per scappare. Salvo poi, appunto, essere raggiunto di lì a poco.