Sina a Conegliano a caccia di riscatto. «A Cavarzano annata con poca lucidità»
Al Conegliano con un’intenzione chiara: provare vincere. Alehandro Sina desidera il riscatto personale, dopo una stagione non indimenticabile a Cavarzano.
Avrebbe voluto segnare molto di più l’attaccante classe 2005 di proprietà della Dolomiti Bellunesi, tuttavia ciò non ha tolto le attenzioni di diversi club importanti nei suoi confronti. Non a caso, su questo promettente fuoriquota ha puntato forte il sodalizio trevigiano a cui non mancano di sicuro le ambizioni di salto in serie D, ripartendo dalla base del recente quarto posto.
Sina sarà il quarto bellunese del gruppo, assieme ai tre confermati Stefano Mosca, Sebastiano Sommacal e Alessio Floris. Anzi, quinto, perché da poco è entrato a far parte dello staff tecnico il preparatore dei portieri Lorenzo Cima. L’ex San Giorgio Sedico, Dolomiti e Longarone Alpina ha dunque trovato squadra immediatamente e di sicuro condividerà il viaggio in macchina con gli altri vicini di casa.
«Del Conegliano mi porto dietro belle impressioni fin dall’amichevole disputata in Nevegal lo scorso mese di agosto con la Dolomiti», commenta Sina, in questi giorni impegnato negli esami di maturità al liceo scientifico sportivo. «Ci seppe tenere testa, nonostante la categoria di differenza. In campionato ha raggiunto i playoff da neopromossa e in linea di massima i migliori sono rimasti, in aggiunta a rinforzi di indubbio valore. Non bastasse, ne fanno parte un paio di amici come lo stesso Floris e Giuseppe Faraon, che era mio compagno di squadra alla Dolomiti. Mi hanno sempre parlato bene dell’ambiente, di conseguenza perché non cogliere l’opportunità… Tra l’altro, il dirigente Fornasier mi conosce proprio dai tempi della Dolomiti e sono stato il primo 2005 cercato sul mercato».
La volontà di ritagliarsi un ruolo di primo piano con il sodalizio trevigiano non manca.
«Desidero un po’ rifarmi, lo ammetto. Non è stato semplice per nessuno l’ultimo campionato, tra risultati che non arrivavano, infortuni e altre difficoltà. Io inoltre mancavo spesso di lucidità, nelle occasioni da gol che mi trovavo sui piedi. Quella di Cavarzano rimane comunque una bella esperienza, grazie a cui ho conosciuto il significato di essere un gruppo unito».
Nell’Eccellenza dove affronterà anche lo stesso Cavarzano e l’altra bellunese Borgo Valbelluna, le intenzioni sono chiare.
«Dovremo partire forte sin da subito, lottando in ogni partita senza concederci il lusso di sottovalutare nessuno. Rischi di vivere le peggiori domenica se prendi sottogamba un’avversaria. Al contrario, ogni sfida va disputata come se fosse l’ultima di campionato e ti mancassero punti fondamentali a ottenere il traguardo prefissato».