Morto Riccardo Braidotti, lo studioso delle viti: aveva trent’anni, era sposato da nove mesi
REMANZACCO. Trent’anni appena, un matrimonio celebrato solo nove mesi fa, tanti progetti di vita: Riccardo Braidotti, giovane dalla profonda sensibilità ambientale – non per nulla aveva scelto di trasferirsi da Remanzacco, suo paese natale, nella bucolica frazione di Monteaperta, in Comune di Taipana –, se ne è andato nel cuore della giovinezza, portato via da un male inesorabile che lo aveva colpito sul finire del 2023 e contro il quale, purtroppo, le cure nulla hanno potuto.
Sconcertata la comunità d’origine dell’uomo, che tramite il sindaco Daniela Briz testimonia ai familiari la propria vicinanza e il profondo dolore per la perdita: «La tragica notizia – dichiara – ci ha sconvolto. Conosciamo tutti i genitori di Riccardo: sua madre, Paola Bezzo, è fondatrice dell’associazione Yoga in Fiore e componente della Banda delle Storie, gruppo che si prodiga per avvicinare al mondo dei libri e della lettura i più piccoli; una persona speciale, che ha trasmesso la propria bontà d’animo ai figli. A nome di tutta la popolazione rivolgo un forte abbraccio a questa famiglia straziata dal dolore: una famiglia – sottolinea – unita e generosa, sempre attenta al prossimo, che ha affrontato con coraggio la durissima prova che si è trovata costretta a vivere».
Aveva solo 24 anni, Riccardo, quando scelse «una casetta a Monteaperta» per dedicarsi «con antica calma – testimonia uno dei suoi due fratelli, Simone – allo studio, all’orto e alle api, alla cui salvaguardia e cura era attento più che alla produzione del miele».
L’amore per la natura è documentato anche dal percorso accademico di Riccardo, che dopo aver conseguito la laurea in Agraria all’Università di Udine era diventato ricercatore nello stesso Dipartimento, con l’obiettivo di scoprire varietà di viti resistenti alle bizzarrie del clima e adatte ad un’agricoltura sempre più naturale.
«Proprio in ateneo – racconta il fratello – aveva incontrato Valeria, che aveva conquistato con piccoli, dolci gesti. Erano una bellissima coppia, riservata e unita: due figure diverse e complementari, desiderose di crescere insieme». La storia d’amore era stata coronata dalle nozze, a ottobre. La malattia si era manifestata poco prima del grande giorno: il 30enne l’aveva affrontata con coraggio e positività, ma quando il peggio sembrava alle spalle la situazione era degenerata.
«La scorsa primavera – ricostruisce Simone – il male ha preso il sopravvento, lasciandoci senza spiegazioni, facendoci sentire piccoli e impotenti, nel silenzio, consapevoli dei nostri limiti in fatto di comprensione. E ora, sebbene alla scomparsa di Riccardo non ci sia rimedio, possiamo rendergli omaggio mettendo in pratica ciò che ci ha insegnato con l’esempio, più che con le parole: ridurre gli sprechi, concentrarsi sulle cose importanti, dalla famiglia al perseguimento dei propri obiettivi».
I funerali del giovane, che oltre alla moglie lascia i genitori Marco e Paola, i fratelli Simone e Federico e tanti affezionati parenti, saranno celebrati alle 17 di venerdì 5 luglio, nella chiesa di Monteaperta.