Wimbledon, Murray: “Potrei vincere ancora, ma non voglio più proseguire. Sono pronto a smettere”

"Non sono stato perfetto, ma ho amato tutto di questo sport" - dice Andy Murray col cuore in mano. "Quest'anno è stato duro, non sono più al livello che vorrei"

Giovedì 4 luglio 2024 è una data che difficilmente dimenticheremo, perché Andy Murray ha fatto per l’ultima volta il suo saluto al Centre Court di Wimbledon. L’incontro con il fratello Jamie è stato il penultimo della sua carriera nello slam di Londra – se Sir Andy, come dovrebbe, giocherà il doppio misto con Emma Raducanu – concluso con una sconfitta.

Tuttavia, il nativo di Glasgow rimarrà una leggenda assoluta di questo sport, specialmente qui a Wimbledon, dove è riuscito nel 2013 e nel 2016 ad alzare il trofeo al cielo, battendo Novak Djokovic e Milos Raonic. Moltissimi giocatori, tra i più giovani e i grandi campioni di questo sport, hanno dato il loro saluto ad Andy Murray, omaggiandolo per quanto fatto durante tutta la sua carriera.

Al termine della sfida, un video tributo è stato mandato in scena, per rivivere alcuni dei momenti più iconici della sua carriera su erba. Queste sono le dichiarazioni di Andy Murray in conferenza stampa, dov’è satto accompagnato anche dal fratello Jamie.

D: Una notte emozionante là fuori sul Centre Court. Quali sono i tuoi pensieri?

Andy Murray: “Si lo è stato. Voglio dire, la partita in sé è stata dura, ma abbiamo fatto abbastanza bene. Fisicamente è stato difficile per me. Abbiamo avuto qualche possibilità, specialmente con il set point nel primo al tie-break. Fortunatamente sono riuscito a scendere in campo per giocare, anche se avrei voluto essere in miglior condizione”

D: Jamie, quali sono i tuoi pensieri invece?

Jamie Murray: “Andy ha ricevuto un’ottima accoglienza, credo
sapevamo tutti che l’avrebbe ottenuta. Penso che abbia fatto del suo meglio per giocare ed essere competitivi. Penso che sia stata un’esperienza divertente per me uscire allo scoperto e giocare con lui. Ovviamente era un po’ strano sapere quale fosse il contesto della partita. Ma sì, è stato bello poterlo fare. Penso che alla fine il club ha fatto un bellissimo tributo. Era davvero bello che così tanti giocatori siano rimasti per questo. È stato bello vedere alcuni ragazzi in campo con Andy“.

D: Andy, cosa ne pensi del video tributo e del fatto che così tanti tuoi colleghi ti abbiano riconosciuto?

Andy Murray: “Guarda, è stato davvero carino. Quando il video veniva riprodotto, mi girava molto la testa. Sapevo che dovevo parlare. È difficile in quei momenti perché ci sono molte persone che vuoi ringraziare ma non è facile. È stato piuttosto emozionante. Guardare il video è stato bello, ma anche difficile, perché sai che sta arrivando la fine di qualcosa che hai assolutamente amato fare, sì, per così tanto tempo. Quindi è difficile. Ma sì, ovviamente è stato davvero bello che molti giocatori sono rimasti. Voglio dire, ovviamente ho dei rapporti con i ragazzi inglesi che erano lì, ma ci sono anche un certo numero di giocatori su quel campo di cui ho un enorme rispetto per alcuni dei più grandi giocatori nella storia del gioco e cose del genere. È stato davvero bello che loro siano rimasti perché abbiamo finito piuttosto tardi. So che alcuni di loro hanno avuto partite oggi. Avrebbero potuto tornarsene a letto e recuperare. È stato davvero bello che siano rimasti“.

D: Cosa ha significato avere le tue bimbe lì a guardare?

Andy Murray: “Non sapevo che sarebbero arrivate. Quando stavo aspettando negli spogliatoi, ho visto uno dei televisori e ho visto che erano sedute accanto a mia moglie. È stato bello. Sono stati sono ad un’altra partita che ho giocato. Si, è stato bello che siano riusciti a farcela”.

D: Ovviamente hai almeno un altro match, ma hai avuto il tuo tributo. È qualcosa che hai voluto e chiesto?

Andy Murray: “No, non era qualcosa che avevo richiesto. Non è stato qualcosa che ho detto “per favore puoi fare questo per me”. Ma sono davvero grato. Non so se me lo merito, ma hanno fatto davvero un ottimo lavoro“.

D: Molte persone parlano di quale sia la tua eredità. Mi chiedo, come vorresti esser ricordato? Qual è la cosa a cui tieni di più?

Andy Murray: “Trovo che siano domande molto difficili. Ci sono cose della mia carriera di cui sono davvero orgoglioso. Certamente non ho fatto tutto bene nella mia carriera, sono stato lontano dalla perfezione. Penso che la cosa che di cui posso davvero essere orgoglioso, indipendentemente dagli alti e dai bassi, è stata quella di curare giorno dopo giorno, con dedizione ed etica lavorativa lo sport che ho sempre amato. Ho dato il massimo dello sforzo. È di questo che vado fiero. Spetterà alle persone decidere quale sarà la mia eredità”.

D: In termini di chiusura che hai menzionato un paio di giorni fa, pensi che stasera, la partita e la cerimonia possano aiutarti ad andare verso la conclusione?

Andy Murray: “Sono pronto per smettere di giocare. Mi piacerebbe giocare per sempre, ma oggi ho capito che non è così. Anche in una partita di doppio, fisicamente meno impegnativa, non sono stato al meglio. La velocità del mio servizio è molto indietro rispetto al solito. Quest’anno è stata davvero dura per la caviglia, poi per la schiena e ovviamente l’anca. Sono pronto a smettere di giocare perché non riesco più ad essere al livello che vorrei. Non c’è niente di questo sport che odio. Mi piace viaggiare, adoro la competizione, gli allenamenti e cercare di migliorare”.

D: Ci sono giocatori che perdono l’appetito per lo sport e non vogliono più giocare. Sono curioso di sapere se trai conforto dal fatto che anche se non vuoi necessariamente smettere, l’amore per lo sport è rimasto comunque lo stesso per tutto questo tempo?

Andy Murray: “Guarda, ognuno ha una carriera diversa e percorsi differenti. Alcuni giocatori, in particolare le donne, iniziano da giovani ad entrare nel circuito. Sono fortunato a livello di risultati per quelli che ho raggiunto. Ho avuto la fortuna di avere una squadra attorno a me, una famiglia in viaggio, i miei fratelli sono stati sempre con me, ma anche i miei genitori. Ho sempre amato questo sport. Come ho detto, mi sveglio la mattina e ho sempre quel disperato bisogno di tornare in campo“.

D: “Novak continua a venire qui e continua a dire che probabilmente l’anno prossimo tornerai a giocare in singolo di nuovo. Non so se l’hai sentito. Pensi che ti stia sfidano a provarci?”

Andy Murray: “Prima di quanto successo a Miami, stavo giocando un buon tennis. Potrei sicuramente ancora vincere delle partite qui sull’erba una volta che avrò recuperato dall’infortunio alla schiena. Ma non voglio farlo adesso, non ho intenzione di giocare di nuovo in singolo“.

D: Andy, grazie per tutti i ricordi che hai creato per noi stasera. Come tributo, è paragonabile a quello che hai ricevuto agli Australian Open 2019?

Andy Murray: “Ad essere sincero, davvero non ricordo così tanto dell’Australian Open. Si, ovviamente era un po’ prematuro, sfortunatamente. All’epoca lo apprezzavo, stavo andando un periodo piuttosto difficile per tipo un anno. L’ho detto alla mia squadra dopo la partita che ho giocato che se quella fosse stata la mia ultima sarebbero stati tutti d’accordo. Sarebbe stato un ottimo modo per finire. L’ultima settimana e tutto il resto è stato davvero emozionante per me. Hanno fatto davvero un bel lavoro stasera. Sono felice“.