Nuovo codice per i dipendenti comunali, un “like” sbagliato e c’è la punizione
VOGHERA. Facciamo subito un’ipotesi. Il dipendente comunale, tornato a casa, la sera consulta Instagram. Un amico posta l’immagine di una strada di Voghera con buche profonde e scrive: «È un disastro la gestione di questa città». Il dipendente comunale, che magari – da “normale” cittadino – in una di quelle buche con l’auto ci è finito, clicca un “like”, un “mi piace” al commento dell’amico. Ecco, il dipendente comunale potrà essere sottoposto a un provvedimento disciplinare. Almeno così sembra a leggere la bozza definitiva del nuovo “Codice di comportamento” approvata dalla giunta comunale proprio in questi ultimi giorni e messo a disposizione degli stessi dipendenti comunali per una “valutazione”. Su questo Codice, il sindacato, ovvero la Rsu comunale, ha già manifestato ufficialmente le sue critiche chiedendo delle modifiche. In particolare sul caso del “like”.
«Ho trovato abbastanza restrittiva la questione relativa ai social e come viene disciplinata dal regolamento, così vincolante non l’ho trovata nei Codici di altri Comuni – dice Maria Guzzetti, responsabile Rsu –. E’ evidente che non si sputa nel piatto dove mangi, che non si possono fare commenti critici diretti all’azienda per la quale stai lavorando. Ma qui non si tratti di insultare la sindaca o un assessore, oppure un ufficio o un settore. Si tratta, invece, di esercitare, con cautela certo, il proprio diritto di dire che una cosa ti piace e non ti piace. L’esempio che lei mi ha fatto, corrisponde: quel “mi piace” a chi critica per una buca per strada, deve essere permesso. Insomma, anche se sei un dipendente comunale non puoi tapparti occhi e orecchie, sei un cittadino che lavora ogni giorno per rendere il mondo migliore agli altri cittadini. Ci sono poi diversi aspetti più tecnici, dalla regolamentazione delle azioni disciplinari, ferma al 2010, ed altre questioni che discuteremo con l’amministrazione».
Ma cosa viene inserito, per quello che riguarda i social, in questo Codice di comportamento che aggiorna ed amplia quello approvato nell’ormai lontano 2018? Vediamo alcuni paragrafi che riguardano questo aspetto: «(..) il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all'immagine dell'amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale. Il dipendente si astiene dal pubblicare, giudizi sull'operato dell'amministrazione derivanti da informazioni assunte nell'esercizio delle proprie funzioni che possano anche recare danno all'amministrazione stessa (...)». E poi il passaggio che viene più contestato dal sindacato: «Il dipendente si astiene dal partecipare consapevolmente a contenuti creati e/o pubblicati da terzi e dal prendere parte a discussioni a esprimere gradimento, anche tramite "like", nei confronti di interventi altrui se ciò può nuocere al prestigio, al decoro o all'immagine del Comune e/o della Pubblica Amministrazione in generale, ovvero all'onorabilità, della riservatezza, degli amministratori e/o dei colleghi e/o degli utenti».
A cui si aggiunge un altro vincolo: «Il dipendente non effettua durante l'orario di lavoro accessi a social network con account personali, né con mezzi propri né con strumentazione informatica dell'Amministrazione». Insomma, se nella pausa pranzo mandi una mail o un messaggio a tua moglie/marito/figlio, rischi una multa. Qualcosa, decisamente, andrà rivisto.