L’assessore toglie il taser alla polizia locale: «Contrario agli indirizzi di giunta»
PAVIA. L’assessore alla polizia locale ha deciso: stop all’utilizzo del taser, la pistola non letale (dall’utilizzo dibattuto) che al posto del proiettile spara una coppia di dardi a 6-7 metri di distanza, per neutralizzare soggetti pericolosi con dolorose scariche elettriche capaci di raggiungere i 50mila volt in base al modello. Pavia è stato il primo capoluogo lombardo ad adottarla per la polizia locale, e il primo a fare retromarcia dopo appena tre mesi di sperimentazione: «Ho dato disposizioni per sospenderne l’utilizzo in via temporanea», afferma Rodolfo Faldini (Facciamo centro), assessore con delega alla polizia locale
«Mi sono confrontato con i colleghi di giunta e sono emerse perplessità in merito all’uso del taser, che va approfondito considerando tutte le sensibilità politiche che compongono la maggioranza, poiché si tratta di uno strumento delicato, che va studiato nei giusti tempi», ha detto Faldini, annunciando il nuovo corso della giunta.
La sperimentazione
La polizia locale di Pavia ha adottato il taser ad aprile di quest’anno, prima in Regione a dotarsi della pistola a impulsi elettrici come dichiarato all’epoca dall’ex assessore Pietro Trivi. Una sperimentazione voluta dalla precedente giunta comunale guidata dall’ex sindaco leghista Fabrizio Fracassi (Lega), e presentata alla presenza – tra gli altri – del sottosegretario al ministero dell’Interno Nicola Molteni (Lega), arrivato in città per “tagliare il nastro” dell’iniziativa. «Uno strumento di difesa e non di offesa che può essere utilizzato in sostituzione di altri già in dotazione alla polizia locale» aveva affermato Trivi, presentando la sperimentazione.
Gli agenti e le agenti di polizia locale che possono brandire la pistola a impulsi sono dodici: hanno sostenuto un apposito ciclo di formazione sulle procedure di ingaggio e, in tutto, i taser in dotazione al comando di viale della Resistenza sono due, forniti ad altrettante pattuglie in servizio su tre turni giornalieri. Già in dotazione al personale di polizia, carabinieri e guardia di finanza dalla primavera 2022, norme successive hanno esteso l’uso dell’arma elettrica (serve il porto d’armi per acquistarla da privato) anche agli agenti di polizia locale: sono diversi i Comuni italiani che l’hanno aggiunta ai cinturoni in dotazione al personale. L’utilizzo è subordinato a specifici protocolli che circoscrivono gli scenari in cui si può sfoderare il taser, oltre alle procedure da rispettare prima di premere il grilletto e rilasciare i dardi elettrici: non si può, in sintesi, slacciare la fondina e sparare ma bisogna seguire appositi passaggi preliminari, che prevedono anche alcuni avvertimenti rivolti al soggetto da neutralizzare. Dopo aver affrontato la questione in giunta, l’assessore Faldini ha deciso che del taser se ne può fare a meno, per lo meno in via temporanea.
Scelta sostenuta anche dal sindaco Michele Lissia (Partito democratico): «È una decisione condivisa dalla squadra. nell’idea di riorganizzazione della polizia locale, abbiamo ritenuto che in questo momento il taser non sia necessario, per questo motivo abbiamo optato per la sospensione temporanea. In campagna elettorale abbiamo insistito sul potenziamento dei servizi sociali per prevenire quelle situazioni di disagio che possono sfociare in violenza, cui si accompagna il controllo del territorio e la presenza in città dei nostri agenti, sia negli ambiti della mobilità che in quelli della sicurezza».
Le controversie
L’utilizzo del taser è stato accompagnato da controversie che hanno messo in dubbio la non letalità dell’arma nel caso in cui venga azionata contro persone dalla salute incerta.
Dibattito aperto in particolare negli Stati Uniti, dove si contano diverse morti registrate dopo il ricorso al taser da parte della polizia. Nell’agosto 2023 a San Giovanni Teatino (Chieti) un 35enne con problemi psichici è morto in ambulanza dopo un intervento dei carabinieri che ha previsto anche l’uso della pistola elettrica.