Tour de France, Ballan: “Pogacar ha sottovalutato Vingegaard. E nella terza settimana potrebbe pagare”
A conclusione dell’undicesima tappa del Tour de France (la Evaux-les-Bains – Le Lioran di 211 km) vinta per Jonas Vingegaard (la prima vittoria dopo l’incidente del 4 aprile in Spagna, ndr) abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex campione del mondo Alessandro Ballan: “E’ stata una gran bella tappa, ci si aspettava un Pogacar un po’ più brillante nel finale ma ho trovato un Vingegaard sopra le aspettative, perché in tanti si aspettavano una condizione diversa da parte del danese che invece sta andando forte ed è in crescita. L’unica incognita può essere il fatto che non essendosi preparato al meglio può capitare la giornata nera, ma dopo oggi il morale sarà a mille“.
La vittoria di Vingegaard può cambiare l’inerzia di questo Tour?
“Una vittoria come questa dà sicuramente molto morale sia a lui che alla squadra perché sanno che stanno lavorando per un ragazzo che può ambire alla vittoria del Tour. Fino a ieri pensavo che Pogacar fosse il favorito numero uno per la vittoria finale, oggi (ieri, ndr) si sono rimescolate un po’ le carte”.
Il fatto che Vingegaard abbia recuperato 35” é un segnale di quello che potrà succedere sui Pirenei?
“La tappa era sicuramente più adatta a Tadej, domani le salite saranno più lunghe e quindi più adatte a Vingegaard che potrebbe riuscire a recuperare un po’ di terreno sul suo avversario”.
Secondo te Pogacar ha sbagliato qualcosa o sono le avvisaglie di una condizione forse non così più ideale?
“Secondo me Pogacar ha sottovalutato un po’ Vingegaard, lo pensava più sottotono soprattutto per le prime due settimane. La terza settimana sarà quella decisiva e lì Tadej potrebbe pagare un po’ le fatiche del Giro”.
Evenepoel resta a contatto, ma in salita gli manca sempre qualcosa…
“Ieri mi è piaciuto molto, si è gestito bene ed è andato via regolare. Paga qualcosa in discesa rispetto agli altri big, ma è migliorato. Ieri ha corso davvero bene, disputando un’ottima tappa, non si è fatto prendere dal panico ed è quello che tra tutti si è salvato al meglio, cercando quindi di limitare i danni al minimo possibile”.
Come valuti Roglic?
“Roglic è nel suo standard, penso che anche lui sia in crescita. Il Tour lo ha preparato bene e nell’ultima settimana credo che sarà il meglio di sé. Vingegaard e Pogacar sono due fenomeni, così come Evenepoel che ci ha abituato a grandi cose, direi quindi che Roglic è il primo degli umani”.
Ciccone é risalito in top10. Ti aspettavi che curasse la classifica? E dove può arrivare?
“Ha fatto una grande prestazione, è rimasto sempre con i migliori e non ha pagato moltissimo. Giulio se dovesse continuare ad avere questa condizione può ambire ad una posizione in top10, però bisognerà vedere come starà nelle prossime tappe. Secondo me fa bene a tenere duro, un piazzamento al Tour è sempre un obiettivo ambito. La cronometro resta il suo punto debole ed è lì che rischia di perdere sempre tanto rispetto ai suoi diretti rivali”.
Sin qui da chi ti saresti aspettato qualcosa in più?
“Sarebbe stato bello vedere un Bernal tra i primi, ma sappiamo quello che ha passato negli ultimi anni. In generale mi aspettavo qualcosa in più dalla Ineos, squadra che per i Grandi Giri è stata il punto di riferimento degli ultimi 10 anni”.
Come avresti visto Tiberi in questo Tour?
“Tiberi è un bel giovane, ma deve fare il giusto passo, senza aver fretta di anticipare i tempi. Ha fatto un ottimo risultato al Giro – anche se con un parterre diverso rispetto a quello del Tour – ma penso che il suo fisico sia adatto più alle salite del Tour e quindi più regolari rispetto a quelle del Giro. Sono certo che tra qualche anno anche Tiberi sarà uno dei protagonisti della Grande Boucle”.
Chi vedi favorito per la vittoria finale?
“Bella domanda. Penso. che ieri moralmente per Tadej non sia stato il massimo e quindi metterei sia lui che Vingegaard sullo stesso piano. Pogacar dalla sua ha una squadra più forte e meglio attrezzata rispetto a quella di Vingegaard e inoltre ha un buon vantaggio che può e deve gestire bene se vuole provare a vincere questo Tour, perché penso che già domani il danese proverà ad attaccare”.