Riconversione Wärtsilä, tutto sull’accordo siglato al Mimt tra sindacati e Msc
Rispetto alla due giorni di faticosa trattativa della scorsa settimana a Trieste, giovedì stata una passeggiata. Già a metà mattina i sindacati hanno informato del buon esito del vertice al Mimit per la ratifica dell’intesa sindacale sulla riconversione del sito industriale Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra, con conseguente ingresso di Msc per la produzione di 1.500 carri ferroviari all’anno. A questo punto si guarda al 29 luglio, la data per il via libera all’Accordo di Programma che chiuderà una crisi lunga ormai due anni.
Tutti i nomi
Presenti il sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto, l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen (e il collega alle Attività produttive Sergio Bini in collegamento video), le delegazioni della multinazionale finlandese (a guidarla il numero uno di Wärtsilä Italia Michele Cafagna), di Msc (Nicola Lelli pure lui in video), di Confindustria Alto Adriatico (il presidente Michelangelo Agrusti e il dg Massimiliano Ciarrocchi) e degli esponenti sindacali nazionali (Luca Trevisan della Fiom, Massimiliano Nobis della Fim, Guglielmo Gambardella della Uilm), territoriali (Marco Relli Fiom, Alessandro Gavagnin Fim, Antonio Rodà Uilm) e Rsu, con il ministro Adolfo Urso al tavolo per una parte dell’incontro, si è arrivati alla firma sui contenuti di quanto concordato, a partire dall’integrale salvaguardia dei livelli occupazionali (261 gli esuberi, 600 gli addetti che continueranno a lavorare per Wärtsilä a Trieste).
Gli incentivi
In questo contesto, è previsto l’incentivo di 17.400 euro che la stessa Wärtsilä garantirà a ciascuno dei lavoratori trasferiti, una sorta di “accompagnamento” nell’ambito del subentro di Msc, che da parte sua si carica dell’anticipo della cassa straordinaria con un’integrazione di 210 euro al mese per i prossimi due anni, mentre è fissato a 110 euro il superminimo collettivo che la società coprirà nel rispetto di precedenti accordi degli occupati con il gruppo finlandese.
Per il ministro Urso la conclusione «positiva» della vertenza «è il simbolo del rinascimento industriale italiano, tanto più significativo perché dimostra come si possa riconvertire un sito industriale su prodotti ad alta tecnologia con attori leader a livello internazionale in un clima di coesione sociale».
I commenti
«Firmiamo un’intesa sindacale di grande rilievo – aggiunge Bergamotto –, propedeutico alla sottoscrizione dell'Accordo di programma a fine mese».
«La firma dell'accordo sindacale sulla riconversione del sito – commentano Rosolen e Bini – ha richiesto una volontà fortissima della Regione e un confronto in cui tutte le parti vanno ringraziate, a partire dai lavoratori che hanno dimostrato un enorme senso di responsabilità nell'arco di mesi complicati». Il 29 luglio, prosegue Rosolen, «si raccoglieranno i frutti di un grande lavoro collettivo».
Da parte sua Bini parla di una Regione «fortemente impegnata nel mantenere e valorizzare la vocazione industriale di tutto il territorio triestino e che per questo interverrà concretamente per l'infrastrutturazione ferroviaria, che troverà un primo finanziamento con la manovra di assestamento».
Le segreterie nazionali sottolineano a loro volta «l’epilogo positivo della vertenza Wärtsilä, che salvaguarda i posti di lavoro e la prospettiva industriale dei siti e che è stata resa possibile dalla tenacia e dalla determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici che in questi due anni hanno sempre sostenuto le iniziative promosse dal sindacato e dalle Rsu».
Le prossime tappe
Prossime tappe la cessione del ramo d’azienda, verosimilmente la prossima settimana, e l’Accordo di Programma, il 29 luglio, che definirà in tutti i dettagli i contenuti della reindustrializzazione. La deputata del Pd Debora Serracchiani in una nota, detto che «le prospettive per la transizione industriale del sito sono positive», invita «ora più che mai a non mollare neanche un briciolo di attenzione sulla solidità dell’Accordo di programma che governerà i successivi passaggi fino alla completa reindustrializzazione e all’assorbimento dei lavoratori. Ricordiamo troppo bene quell’estate del 2022, quel presidio davanti allo stabilimento, quando siamo dovuti ricorrere a misure d’urgenza per evitare una vera e propria fuga di Wärtsilä con serrata».