A Venezia arriva la Columbia University, ecco i dettagli
La Columbia University prende casa a Venezia. L'università newyorkese - tra le più prestigiose del mondo, con oltre 100 premi Nobel conseguiti dai suoi allievi - ha da pochi mesi aperto una sede e un centro di studi sull'arte veneziana a Casa Muraro, l'ex abitazione con annessa biblioteca del grande storico dell'arte, veneziano, Michelangelo Muraro - scomparso nel 1991 - e di sua moglie, la storica del teatro Maria Teresa Muraro.
Situata a pochi passi dal Museo Peggy Guggenheim, Casa Muraro è stata lasciata in eredità alla Columbia University nel 2003 per onorare la memoria di Muraro e celebrare la sua amicizia di una vita con il collega storico dell'arte e professore alla Columbia David Rosand.
Muraro fu docente universitario, a Venezia e a Padova, esperto d’arte e di storia dell’arte, conosciuto e stimato in Italia, in Europa e in America. Pubblicò numerosissimi saggi ed opere di riconosciuto valore.
La sua opera più imponente, per ricchezza iconografica ed originalità interpretativa, è Civiltà delle Ville Venete, tradotta in diverse lingue. Ci sono voluti diversi anni per il pieno recupero della sede, che ora è finalmente pronta. «L’obiettivo - spiega Diane Bodart, responsabile del Centro della Columbia - è creare un luogo di studio e ricerca per gli studiosi e garantire la fruibilità del lascito. Già in passato la Columbia organizzava una summer school per i suoi studenti in collaborazione con Ca' Foscari, nei suoi spazi. Ora si svolgeranno qui, come sta già avvenendo, ma vogliamo che il Centro sia in attività tutto l'anno, aprendosi anche ad altre istituzioni culturali veneziane, per incontri, convegni, seminari, dibattiti legati all'arte veneziana».
Con l'apertura della sede della Columbia è stata anche restaurata tutta la parte interna dell'edificio. In particolare è stata tutelata la scala a chiocciola progettata da Carlo Scarpa, che fu amico e spesso ospite del professor Muraro. La distribuzione degli spazi ai piani superiori non ha subito alterazioni sostanziali mantenendo così l’aspetto della “casa” veneziana.
Anche l’intonaco a marmorino “sale pepe” di Carlo Scarpa, ove ancora presente, è stato accuratamente restaurato. «Il prossimo passo - spiega ancora Bodart - è quello di ricollocare qui l'importante biblioteca di studi artistici, studiandone un riallestimento che tenga conto della presenza della scala a chiocciola di Scarpa».
Al piano terra è stato ricavato anche uno spazio espositivo, la Galleria Finley, che espone sino al 28 luglio una mostra di disegni/dipinti del noto artista spagnolo Luise Serrano, ispirata a capolavori della pittura veneziana della Frick Collection di New York.
La mostra, curata da Diane Bodart anche con la collaborazione di Clarenza Catullo presenta opere di Serrano ispirate a quelle re dei più importanti artisti della Serenissima dal XIV al XVIII secolo, quali Paolo Veneziano, Giovanni Bellini, Tiziano, Veronese, El Greco, Rosalba Carriera, Tiepolo e Guardi. Non si tratta di copie esatte, ma di dettagli pittorici che rivelano inaspettate articolazioni della composizione e della sua struttura materica.
L'arrivo della Columbia University a Venezia con una sua sede, arricchisce ulteriormente la presenza di università straniere a Venezia con i propri corsi: dalla Wake Forest alla New York University, all'università britannica di Warwick. Senza contare la presenza di atenei stranieri legati alla Viu, la Venice International University che ha sede sull'isola di San Servolo. Venezia sempre più città di studi e di ricerca anche a livello internazionale. Un patrimonio da tutelare anche in alternativa alla monocultura turistica priva di ogni reale forma di controllo.