La vice è cognata del sindaco e deve lasciare l’incarico
Galeotto è stato l’articolo 64 del Testo unico degli enti locali, che prevede l’incompatibilità per ragioni di affinità parentale tra i membri della giunta e il sindaco. Leggerezza, disattenzione?
Fatto sta che la nuova sindaca Cristina Belluco, per rientrare nelle disposizioni di legge, ha dovuto formalmente nominare un nuovo vicesindaco al posto di Linda Dilavanzo, che all’anagrafe è sua cognata: per questo ha perso anche l’incarico di assessore.
«Come dichiarato in massima trasparenza anche durante il primo consiglio comunale», spiega la Belluco, «il piano iniziale che avrebbe previsto la nomina, giustificata dal numero di preferenze ricevute, di Linda Dilavanzo come vicesindaco si è scontrata con l’articolo del Testo unico. Non possiamo negare che queste prime settimane siano state molto intense. Fin dai primi giorni siamo stati assorbiti da incombenze, dalle scadenze e dalla necessità di risolvere situazioni improvvise che non potevano essere procrastinate. Il lavoro da fare è tanto ma noi lo sapevamo, siamo una squadra forte che non vede l’ora di rispondere alle necessità del paese e mettersi in gioco per migliorare quello che ci è stato consegnato».
La Dilavanzo, come consigliere, ha ricevuto un incarico di collaborazione per lo studio delle questioni inerenti ai servizi sociali, ai servizi scolastici e ai beni e le attività culturali.
Il vicesindaco è adesso Mattia Tessari, ingegnere di 29 anni e assessore con le deleghe a lavori pubblici, patrimonio e politiche giovanili.
«La scelta è ricaduta su Tessari innanzitutto per le sue competenze tecniche», continua la Belluco, «oltre che per l’esperienza maturata come consigliere di minoranza, per le numerose preferenze e, inoltre, per l’impegno che ha dedicato per la gestione e la buona riuscita della campagna elettorale». Completano la giunta Barbara Scalzotto e Claudio Piccolo.
La questione non poteva passare inosservata alla minoranza che l’ha vista sotto tutta un’altra luce. «Sull’incompetenza e l’inesperienza dell’attuale gruppo di maggioranza», afferma l’ex sindaco Sandro Moscardi, adesso a capo dell’opposizione, «non avevamo dubbio alcuno. La Belluco ha nominato la cognata nonostante sia esplicitamente vietato che parenti e affini del sindaco possano fare parte della giunta comunale. Forse non conosce la legge? Da parte nostra abbiamo semplicemente messo in evidenza una grave violazione a danno del buon andamento della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini».