Cane legato in strada senz’acqua: aggredisce un’agente e una turista
È finita con due persone ferite e l’intervento di un accalappiacani dell’Usl. Tutto è accaduto giovedì pomeriggio nella zona di piazza del Santo, quando diversi passanti hanno visto un rottweiler legato ad un palo vicino all’edicola, abbandonato a quasi 40 gradi gradi e senza un goccio d’acqua.
Sul posto è arrivata la polizia locale per occorrere l’animale, ma per poco un’agente non ci ha rimesso un braccio. Il cane si chiama Max, ed è un animale generalmente buonissimo che però negli ultimi mesi ha vissuto vicende di maltrattamenti da parte di “dog-sitter” improvvisati e dai precedenti proprietari, tant’è che già nelle scorse settimane erano arrivate anche alcune segnalazioni. Per questo l’animale è conosciuto dalle forze dell’ordine.
Appartiene ad una cameriera che lavora in uno dei locali nelle vicinanze della Basilica, che ultimamente però non riesce a prendersene cura a causa dei suoi carichi di lavoro. Per questo si è trovata ad affidarlo ad alcuni conoscenti, che però avrebbero maltrattato l’animale, anche in pubblico.
Giovedì pomeriggio, intorno alle 15, alcuni residenti notano il cane legato ad un palo e in evidente difficoltà respiratoria a causa del gran caldo. Dopo avergli dato un po’ d’acqua contattano anche l’ignara proprietaria; la donna non era al corrente che il suo Max fosse stato lasciato in quelle condizioni.
A quel punto viene allertata la struttura complessa Uoc del Servizio Veterinario di Igiene Urbana, diretta da Aldo Costa: «Ci ha riferito telefonicamente che il cane stava benissimo e che lo conosceva», racconta Valentina Battistella, consigliera comunale residente nella zona del Santo, presente al momento della successiva aggressione.
«Sia io che gli altri presenti – prosegue la consigliera – siamo rimasti basiti. Anche gli agenti della polizia locale, che nel frattempo erano intervenuti, hanno provato a convincerlo che la situazione era grave e che il cane aveva bisogno di cure».
In attesa dell’arrivo dell’Usl, Battistella e gli altri presenti portano l’animale nell’androne del palazzo in cui vive per tenerlo all’ombra, provando a trovare una soluzione attraverso i canili. Proprio mentre uno degli agenti è al telefono con i gestori della struttura di Presina, la commissaria Graziana Pigna (tra le prime donne a far parte delle unità cinofile della polizia locale all’inizio degli anni Duemila) si prende cura del cane, cercando di calmarlo, nonostante fosse in evidente stato di disagio da maltrattamenti. Un movimento percepito male e il cane ha attaccato la donna alle spalle, ferendola con un morso ad un braccio (il referto poi parlerà di seria lesione al muscolo estensore).
«È stato un attimo e l’ha attaccata, poi non so come ho fatto – racconta Battistella – ma l’ho portato via e l’ho legato. È stato spaventoso, anche perché poteva finire peggio, ma anche perché poteva essere evitato. Sono settimane che arrivano segnalazioni e invece non è stato fatto nulla. Il cane è buono, ma ha paura e si è difeso. Dalle persone sbagliate, ma si è difeso».
Battistella usa il plurale perché l’intervento della polizia locale era legato ad un precedente episodio, avvenuto mezzora prima, in cui il cane aveva morso una turista che aveva tentato di aiutarlo, finita in ospedale anche lei.
L’ Usl ha inviato una squadra per recuperare il cane: «Ora ci auguriamo che l’agente si riprenda presto e che il cane possa essere inviato a Presina, dove i gestori del canile si erano detti assolutamente disponibili ad avviare un percorso di recupero». La proprietaria verrà denunciata per abbandono.