Controlli per la sicurezza nei cantieri in provincia di Venezia: denunciata un’impresa su due
Una denuncia ogni due imprese passate al setaccio e almeno tre multe per ogni uscita della squadra di ispezione.
Se è vero che i controlli nei cantieri e nei posti di lavoro non bastano mai, i carabinieri del Veneziano operano comunque a ritmo serrato per verificare il maggior numero possibile di attività: dall’inizio dell’anno i militati del nucleo ispettorato del lavoro della provincia hanno già fatto visita a 270 realtà, in pratica avviando tre ispezioni ogni due giorni, di media; in totale i controlli hanno portato a ben 140 denunce, quasi tutte in materia di sicurezza, che sono state accompagnate da oltre 720 multe.
Si tratta di un’accelerazione importante, se si considera che nel corso di tutto il 2023 le aziende esaminate erano state 350. Impossibile stabilire un importo medio delle sanzioni, così come è difficile indovinare un totale, ma si può tranquillamente immaginare un complessivo che tocchi diverse centinaia di migliaia di euro (tutto l’anno precedente aveva visto oltre 600 mila euro di multe staccate dall’Arma).
Il tema della sicurezza sul posto di lavoro è di strettissima attualità visto quanto acceduto nelle ultime settimane nel Veneziano, dove si sono susseguiti incidenti anche fatali nei cantieri e negli stabilimenti.
«I controlli però non possono essere la soluzione», ricordava nei giorni scorsi il segretario Uil Roberto Toigo, «anche raddoppiando le ispezioni ci sarebbero comunque troppi cantieri aperti, dopo il 110 e il superbonus se ne trovano ad ogni angolo di strada, e se ogni ditta venisse visitata in ordine vedrebbe comunque un controllo ogni dieci anni».
Toigo parla di una tendenza al miglioramento, però, facendo un rapporto tra infortuni e ore lavorate: «Nel 2023 abbiamo visto un calo dell’8,58% dei casi. Abbiamo poi avuto 101 decessi, contro i 127 del 2022 e i 119 del 2021, quindi con una diminuzione del 20,8%».
La sua posizione, come quella di Andrea Grazioso di Filca Cisl, è per diffondere «una cultura della prevenzione, in cui però tutti devono fare la loro parte: dagli imprenditori ai committenti, dalle istituzioni ai sindacati sino agli enti di formazione del settore, allo Spisal e all’Ispettorato del lavoro per concentrarsi e pretendere un costante impegno sull’applicazione delle normative sulla salute e sicurezza».
L’appello è rilanciato anche dai costruttori: Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Venezia, insiste proprio sull’importanza dei controlli, «che svolgono un ruolo fondamentale, anche in termini di deterrenza, anche quando non arrivano in tutti i cantieri».
Salmistrari ribadisce la funzione del centro per la formazione e l’informazione, ma non risparmia una battuta sulle verifiche, che pure giudica essenziali: «Servirebbe però una maggiore coordinazione nelle ispezioni, di modo che non si vada sempre dalle stesse grandi imprese: ci sono appalti milionari gestiti da aziende che formalmente hanno un solo operaio, come è possibile? Bisognerebbe partire anche da queste storture».