Il duello Sinner-Alcaraz (Cocchi, Strocchi, Scanzi)
La rassegna stampa di martedì 16 luglio
Nella terra di Sinner (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)
E adesso la sfida si trasferisce a Parigi. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, amici, rivali, capostipiti della nuova era del tennis, quella post Big3, si affronteranno nuovamente al Roland Garros, versione olimpica. L’ultima sfida sulla terra rossa, aveva visto lo spagnolo battere al quinto Jannik, per poi andare a trionfare a Porte d’Auteuil centrando il terzo Slam in carriera. Una sconfitta che Jannik non aveva preso particolarmente bene: «Ho fatto fatica a vedere la finale in televisione – raccontava il numero 1 al mondo alla vigilia di Wimbledon -. Volevo essere in campo, volevo essere io a lottare per il titolo». Chissà, dunque come deve essere adesso la voglia di rivalsa dell’altoatesino, fuori ai quarti di finale nello Slam sull’erba, dove cercava di riagganciare Alcaraz e ridurre il gap nella vittoria dei major. Peggio non sarebbe potuta andare: un virus
alla vigilia della sfida numero 12 col russo e sconfitta in cinque
set. Il maledettissimo quinto set, forse l’unico tabu che Jannik deve ancora abbattere […] Una sconfitta che ha pesato moltissimo, soprattutto nel morale. Uno Slam in cui Jannik era dato tra i favoriti e dove difendeva la semifinale dello scorso anno […] La spedizione azzurra partirà per la sede dei Giochi il 23 luglio. Prima, Jannik si allenerà un po’ a Montecarlo, per riprendere il contatto con il tappeto rosso. Se da un lato la terra rossa non è la sua superficie d’elezione, dall’altro il torneo olimpico, il cui sorteggio è in programma il 25 luglio, si gioca sui tre set, dove Sinner è unanimemente riconosciuto il più forte al mondo […] Dopo la grande delusione di Wimbledon, Jannik ha parlato molto chiaramente: «Insieme al mio team vedremo perché succedono queste cose. Analizzeremo come migliorare, e soprattutto cercherò di capire se il malanno di Londra è stato solo sfortuna o io avrei potuto gestirmi meglio. Non amo parlare di fortuna o sfortuna, io voglio capire il perché delle cose». La mente analitica di Jannik lo porta a spaccare il capello in quattro, e le sconfitte più pesanti da digerire, sono sempre state la spinta per ripartire, più forte e più in alto. Sicuramente Sinner cercherà di soffermarsi, insieme a Vagnozzi e Cahill e il resto del team, sui dettagli che possono fare la differenza: «Certo che la statistica dei cinque set mi interessa – ha detto il numero 1 al mondo a Londra -. Adesso voglio fare bene all’Olimpiade, un torneo a cui tengo tanto. Poi cercheremo di crescere fino a aggiungere il top della forma per lo Us Open». Sarà fondamentale, in prospettiva Us Open, curare i particolari che in alcune occasioni hanno fatto la differenza […] Quella sarà un’occasione d’oro, sulla sua superficie preferita, per ridurre il distacco in termini di Slam con l’amico Carlitos che continua a citarlo come il suo rivale numero 1, colui con cui sa che avrà a che fare per i prossimi anni: «Penso che sia un bene per il tennis avere nuove facce – ha detto il fresco campione dei Championships -. Sono davvero felice di questo, con Jannik abbiamo una rivalità davvero positiva. Tutto ciò è ottimo per lo sport, per il tennis e penso anche per i giocatori stessi». Parigi è pronta per il prossimo duello.
Duello Sinner-Alcaraz. C’è in palio il numero 1 (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Una volata lunga quasi quattro mesi, gomito a gomito come due
spinter lanciati verso lo striscione d’arrivo. È quella che vede protagonisti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, con in palio il trono mondiale e l’ambito premio di numero 1 Atp di fine anno […] Se nel ranking (basato sulle ultime 52 settimane) il 22enne di Sesto Pusteria resta saldamente in testa con 1110 punti di vantaggio su Novak Djokovic e 1.440 su Alcaraz, la situazione è ben diversa nella Race per Torino, calcolata sui risultati dell’anno in corso: con i 2.000 punti conquistati sull’erba londinese il talento di El Palmar si è portato a sole 250 lunghezze dalla “Volpe” (6.200 l’italiano e 5,950 il pupillo cli Juan Carlos Ferrero), con ampiamente staccati Alexander Zverev (4.785) e Daniil Medvedev (4.000), mentre il 37enne serbo, ancora a digiuno di titoli nel 2024, è risalito in sesta posizione (3.160). Sinner ha dominato la prima parte di stagione […] però la risposta di Alcaraz è stata da campione vero, capace di smentire chi frettolosamente aveva dubitato di lui, scrivendo per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro del Major parigino e poi concedendo il bis vincente a Wimbledon (nono nell’era Open a riuscirci: l’ultimo prima di lui
proprio Djokovic nel 2021) […] Numeri da autentico fenomeno, quelli di Carlitos, completo in ogni zona del campo grazie al mix tra resistenza fisica e qualità tecniche. Sa imporsi nelle maratone su tema, ma anche essere esplosivo nell’uno-due su erba, alternando accelerazioni micidiali a precise smorzate. Con queste armi Alcaraz, diventato nel 2022 a 19 anni il più giovane n.1 del mondo, va all’assalto del trono dell’amico-rivale Sinner. «È positivo per il tennis avere volti nuovi che vincono grandi tornei e lottano per il primato. Abbiamo una grande rivalità come giovani che stanno emergendo. È fantastico per lo sport, per il tennis e anche per i giocatori», le parole dello spagnolo […] Appuntamento chiave gli Us Open, quarto e ultimo Slam dell’anno. Prima, però, c’è il torneo olimpico, dove entrambi inseguono una medaglia in singolo e in doppio (al fianco di Musetti e Nadal). Sarà ancora Carlitos ad uscire col sorriso dai campi
del Roland Garros o Jannik saprà prendersi una bella rivincita? Basta attendere meno di 20 giorni per la risposta.
I gufi si rassegnino: il duo Sinner-Alcaraz detterà legge a lungo (Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano)
Nel paese sottosopra – e pure calciocentrico – che è l’Italia, può persino succedere che uno come Jannik Sinner venga messo sotto processo da una pletora di “esperti” che conosce il tennis come Sangiuliano conosce Colombo […] Ora, facciamo (se possibile) un po’ di chiarezza. In ordine sparso.
1) Se anche Alcaraz fosse più forte di Sinner, e in alcune cose lo è, Jannik sarebbe comunque il numero 2 o 3 al mondo […] 2) Sinner è stato innegabilmente il numero uno al mondo tra novembre 2023 e maggio 2024, periodo durante il quale (tra gli altri) ha vinto uno Slam e la Davis.
3) Avere una fidanzata e fare sesso fa male solo a chi non
ha una fidanzata e/o non fa sesso dal cenozoico. 4) Il tennis non è uno sport dove il numero 1 al mondo le vince tutte
ininterrottamente. Perdere ai quarti o semi di uno Slam, come accaduto a Sinner a Parigi e Londra, è la norma. Veniamo da 10/15 anni in cui Federer, Nadal, Djokovic (e in parte Murray) hanno vinto tutto, ma questi tre (quattro) fenomeni costituivano un’anomalia […] Esaurita tale premessa, che ovviamente non servirà a nulla perché gli idioti restano tali e purtroppo con l’avvento dei social tocca pure leggerli, è doveroso parlare più diffusamente di Alcaraz. Classe (tanta) 2003, quindi due anni meno di Sinner e uno meno di Musetti. Fenomeno totale, allo stato attuale il numero uno vero (non può non esserlo, avendo vinto in un mese Roland Garros e Wimbledon). In finale ha divelto tre set a zero Djokovic, che due giorni prima in semifinale era parso quello dei tempi migliori (lo ha detto lo stesso Musetti). Il serbo è stato travolto 6-2 6-2 7-6 […] Alcaraz e Djokovic hanno goduto di tre primi turni agevoli, e ciò nonostante hanno rischiato (soprattutto Alcaraz con Tiafoe). Questa prima settimana “soft” ha permesso loro di trovare la forma per i turni finali, dove infatti sono stati perfetti (soprattutto Alcaraz). Quando si parla di “fallimento di Sinner”, oltre a dire una sciocchezza […] ci si dimentica che Jannik ha avuto un tabellone infame: basti pensare a Berrettini al secondo turno, uno che (sull’erba) vale i primi dieci ed è più forte di Musetti (come dimostra la semifinale dominata da Matteo a Stoccarda). Resta la domanda di fondo: Alcaraz è più forte di Sinner? Oggi sì, tre mesi fa no. I precedenti dicono 6-4 Alcaraz, che di sicuro ha tre cose in più di Jannik. Si gestisce meglio e ha una programmazione più oculata (Sinner gioca troppo, Carlos a volte perde in tornei minori ma poi negli Slam non sbaglia quasi mai). Alcaraz è sbocciato prima, infatti ha già 4 Slam. Soprattutto: Alcaraz ha più soluzioni e più variazioni di gioco. Qui Sinner deve migliorare (e lo farà). Parliamo però di due fenomeni totali, che si alterneranno per anni al vertice. A volte sarà avanti l’uno, a volte l’altro […]