Estate senza piscina a Cilavegna: il lento declino dell’ex impianto all’avanguardia
CILAVEGNA. La prima estate davvero senza piscina per Cilavegna, che all’Acquapark fin dagli anni ‘80 ha legato il proprio nome. La struttura non aprirà perché l’amministrazione comunale aveva pubblicato un bando rivolto ad aziende che volevano subentrare alla gestione in emergenza, dovuta ancora ai danni provocati dal maltempo l’estate scorsa. Una sola società si è presentata, ma dopo il sopralluogo all’impianto, ha deciso di ritirare l’offerta. Quindi i bagnanti cilavegnesi, ma anche dei vicini Comuni, non avranno possibilità di trascorrervi l’estate. Come molti facevano fin dalla seconda metà degli anni ‘80. All’epoca in zona i paesi con piscina si contavano sulle dita di una mano. A Vigevano erano circoli privati, a Mortara c’era la comunale, con una vasca olimpionica e una per i bambini.
IMPIANTO STORICO
A cambiare il volto dello svago in Lomellina è Cilavegna. Il sindaco era Giovanni Falzoni, inamovibile dalla fine della guerra, ed esponente del Pci. Ma il vero ispiratore fu un altro storico comunista lomellino: Flavio Vicario. Fin da subito ci mise gli scivoli. «Nel giro di pochi anni- ricorda Daniele Tacchini, oggi allenatore di calcio, ieri animatore - divenne un vero e proprio parco acquatico. Quasi un villaggio vacanze. C’era chi veniva per quindici giorni di fila. In pratica ci trascorreva le vacanze. Non solo dalla Lomellina, ma anche dal Novarese e dal Milanese».
E la coppia Falzoni-Vicario ogni anno alzava l’asticella. Scivoli sempre nuovi, bar, ristorante, idromassaggio, campi da calcetto, e da beach volley. Un tassello alla volta l’impianto si era ampliato e aveva richiamato sempre più persone. «Venne da Milano addirittura una squadra di calcetto ad allenarsi - continua Tacchini - e poi iniziammo a organizzare eventi come i tornei di calcetto, le serate, miss maglietta bagnata alla domenica e molte altre cose. Insomma era un polo del divertimento». Che negli anni è andato scemando. Già nel 2020 e nel 2022 ci furono problemi. Ora chi vi entra dovrà sistemare i motori della piscina e fare altri interventi. «Il principale problema - continua - è stato l’arrivo della concorrenza, non solo delle piscine lomelline, ma anche dell’impianto di Vicolungo, che ha tolto una buona parte delle persone che frequentavano Cilavegna».
La battuta d'arresto di quest'anno rischia di non aiutare certo la ripresa del parco acquatico di Cilavegna, che negli ultimi anni comunque ha visto una diminuzione anche dell'afflusso di persone che la frequentano.