Trump il reazionario: strumentalizza Dio e poi promette deportazioni di massa come i neo-nazisti
Un pericoloso nemico della democrazia e del pianeta che adesso tira in ballo dio. “Sono sopravvissuto perché avevo Dio dalla mia parte”, parole che ricordano sinistramente il ‘dio è con noi’ del nazismo.
Donald Trump accetta formalmente la nomination per la Casa Bianca alla convention repubblicana di Milwaukee e, nel primo discorso dopo l’attentato, assicura che sarà “il presidente di tutta l’America, non di metà”. “Ripristineremo la pace in America e nel mondo”, dice. Poi la promessa: nel primo giorno della sua presidenza estenderà le trivellazioni petrolifere e chiuderà il confine col Messico, dove intende completare il muro.
Trump si dice certo che “sarà una vittoria incredibile”, mentre il popolo repubblicano lo acclama con cori “Usa, Usa, Usa”. “Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra candidatura a presidente degli Stati Uniti”. Sullo sfondo del palco, dietro il tycoon, c’è la Casa
Bianca, come si sentisse di aver già vinto. Presenti anche l’applauditissima Melania (che però ha rifiutato di parlare) e Ivanka, in una delle loro rare apparizioni elettorali.
Il minuto di silenzio per il vigile del fuoco morto nell’attentato
L’ex presidente racconta nei dettagli l’attentato subito, convinto di essere sopravvissuto perché “avevo Dio dalla mia parte”, come hanno suggerito molti dei relatori in questi quattro giorni di kermesse. “Fight, fight, fight”, scandisce in coro la platea ripetendo le parole che il tycoon ha gridato dopo gli spari, ricordandole sul palco mentre scorrono le immagini del sangue. “Non dovrei essere qui stasera”, aggiunge, con la folla che rispondeva “Invece sì”. Quindi, baciando il suo elmetto e mostrando la sua giacca da pompiere, chiede un minuto di silenzio per Corey Comperatore, il vigile del fuoco rimasto ucciso nell’attentato.
Immigrazione, la chiusura del confine e “la più grande deportazione della storia Usa”
Ampio il capitolo dedicato all’immigrazione. Gli immigrati stanno sottraendo il lavoro agli americani nati nel Paese, compresi gli afroamericani, ripete Trump. Con la promessa della chiusura del confine con il Messico, “lanceremo la più grande deportazione della nostra storia”. Il tycoon dice che i confini saranno attraversati solo legalmente: “Siamo diventati una discarica per il mondo, che ride di noi”.
“Riporteremo la pace nel mondo”, l’ultimatum ad Hamas
Facendo riferimento alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente, Trump assicura che “ripristineremo la pace in America e nel mondo”. “Metteremo fine a ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall’amministrazione in carica, inclusa la orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo. E quella causata dall’attacco di Hamas contro Israele”, dice, spiegando che durante la sua presidenza “l’Iran non aveva un soldo”. Poi l’ultimatum ad Hamas: “Vogliamo indietro i nostri ostaggi prima del mio nuovo mandato o pagherete un caro prezzo”.
Nordcorea, “penso di mancare a Kim, bello andare d’accordo con chi ha il nucleare”
“È bello andare d’accordo con qualcuno che possiede molte armi nucleari”, continua Trump passando alla Corea del Nord. “Andavo molto d’accordo con Kim Jong Un. Sapete, è bello andare d’accordo con qualcuno che ha molte armi nucleari o altro. Abbiamo fermato i lanci di missili dalla Corea del Nord. Ora Pyongyang si sta comportando di nuovo male, ma quando torneremo, andrò d’accordo con lui. Anche a lui piacerebbe rivedermi. Penso di mancargli se volete sapere la verità”.
L’attacco ai dem: “Salverò la democrazia”
Sul piano interno sferra un attacco all’amministrazione e ai dem, definendo l’ex speaker della Camera Pelosi “crazy Nancy”. “Non dobbiamo – accusa – criminalizzare il dissenso o demonizzare il disaccordo politico, che è ciò che sta accadendo ultimamente nel nostro Paese a un livello che nessuno ha mai visto prima. In questo spirito, il partito democratico dovrebbe immediatamente smettere di utilizzare il sistema giudiziario come un’arma e di etichettare il proprio avversario politico come nemico della democrazia”, denuncia. “Soprattutto perché non è vero. In effetti, sono io a salvare la democrazia per il popolo del nostro Paese”.
“Renderemo l’America di nuovo grande”
Trump conclude il suo discorso dopo circa 90 minuti, salutato da una pioggia di 100mila palloncini rossi, bianchi e blu, i colori della bandiera americana, sulle note del “Nessun dorma” della Turandot di Puccini, mentre sul palco lo raggiunge la famiglia. “Renderemo di nuovo grande il nostro Paese – ripete -. Ogni giorno mi impegnerò per onorare la fiducia che avete riposto in me e non vi deluderò mai e poi mai. Prometto che non vi deluderò mai. Per tutti gli uomini e le donne dimenticati che sono stati trascurati, abbandonati e lasciati indietro, voi non sarete più dimenticati. Andremo avanti e insieme vinceremo, vinceremo, vinceremo”.
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