La prima volta dell’ “8 con” femminile alle Olimpiadi: nella storia c’è anche la lignanese Alice Gnatta
LIGNANO. Diceva a tutti, in primis mamma e papà, che un giorno avrebbero preso tutti un aereo e sarebbero andati a vederla alle Olimpiadi. Mamma e papà sorridevano, la sorella Chiara, pure. Aveva ragione, perché tra le magnifiche otto, che porteranno per la prima volta nella gloriosa storia del canottaggio azzurro l’ “Otto con” donne alle Olimpiadi, ci sarà anche la lignanese Alice Gnatta.
Vent’anni, gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, condivide con l’omonima Alice il record di essere la più giovane che dal 29 luglio, nello splendido bacino olimpico di Vaires-sur-Marne, proverà a portare la barca italiana in finale. Un obiettivo ampiamente alla portata.
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Lei? È al settimo cielo: «Ho realizzato il mio sogno da bambina, grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto. Non vedo l’ora di partire e di portare in alto il canottaggio del Friuli Venezia Giulia. L’ultimo è stato un anno impegnativo per carico di lavoro e per volumi elevati e ora possiamo dimostrare la nostra preparazione. Ora comincio a rendermi conto di cosa andrò a fare», dice. Poche parole, bellissime, per il resto ci pensano papà Giorgio e mamma Alessia a raccontare la loro Alice. E il racconto è uno spasso oltre che uno spot per lo sport.
Si parte da Lignano, dove la famiglia Gnatta è conosciutissima. E dove Alice da piccolina, seguendo le orme della sorella Chiara, due anni più grande, a sette anni ha cominciato a fare... danza classica.
Come tante bambine. Poi, dicevano in famiglia, si vedrà, ci sono tanti sport da praticare, nel caso vada male qualcosa farà, basta che faccia sport.
Qui entra in scena un’istituzione a Lignano, il Circolo Canottieri. Il film è già visto altrove. Il presidentissimo Alessandro Lorenzon con altri volontari va alle scuole elementari di Lignano per una dimostrazione di canottaggio. Obiettivo: far conoscere la disciplina e attirare qualche nuovo praticante.
Piccolo test ai bambini con una medaglietta in palio. Ovviamente Alice vince, si porta a casa il primo trofeo e comincia a sognare. «E tra trutti gli sport ha scelto quello, a undici anni», spiega mamma Alessia. Che confessa: «Sì, ho pensato che magari avrebbe provato e poi, dopo qualche allenamento, si sarebbe stufata e rifugiata in altri sport».
Invece da quella barca la ragazzina non è scesa più. E cinque-sei anni fa, dopo l’ennesimo titolo giovanile con la barca singola, ma ha fatto ottimi risultati anche nel doppio, a casa Alice ha cominciato apertamente a parlare del suo sogno, quello di Parigi.
Vedrete, arriverete a vedermi a Parigi alle Olimpiadi. Lo diceva e ripeteva, anche alle insegnati di catechismo.
Anche alla nonna. Sì, qui entra in scena nonna Ida, che da tre anni non c’è più. E la figlia, mamma Alessia, dice una cosa meravigliosa, che accade in tante famiglie ma che spesso viene dimenticata. «Noi lavoriamo duro, e allora le bimbe le ha tirate su nonna Ida. Ecco lei mancherà tanto ad Alice alle Olimpiadi, non c’è più da tre anni, ma mia figlia ha fatto in tempo a dire alla nonna che un giorno avrebbe partecipato ai Giochi e mia mamma ha fatto in tempo a vedere che quella ragazzina pian piano a forza di duri allenamenti stava realizzando quel sogno vincendo le prime medaglie giovanili».
Circolo Canottieri Lignano, Canottieri San Giorgio e ora Cus Torino. Il presidente dei Canottieri Lignano Lorenzon, e gli allenatori Cristina Minin e Michele Brugnera, un altro che non c’è più e che da lassù si godrà la sua Alice sul campo di regata, come lo chiamava il grande Giampiero Galeazzi, dei Giochi: ecco tre personaggi importanti nell’ascesa della finanziera. Che, come accade nella stragande dei casi in atleti del genere, alza il numero dei colpi non solo sull’acqua con i remi, ma anche sui libri.
Dopo il diploma con profitto a Portogruaro ora studia, con tanto di borsa di studio, Scienze dell’educazione all’Università di Torino dove vive e si allena.
Perchè Alice da grande vuole fare la pedagogista «e lo sport - racconta la mamma – l’ha aiutata tanto ad organizzarsi anche negli studi». Che storia. Tra un raduno e l’altro con la nazionale, dove si fanno anche 13 allenamenti alla settimana, Alice torna spesso a casa. Due ore in acqua in laguna o davanti allo “Sbarco dei pirati” e poi palestra. Attentissima all’alimentazione, perchè meno pesi e più la barca va veloce, non si sottrae, da buona lignanese, a una mangiata di pesce o all’aperitivo con le amiche (come venerdì sera). Anche se, spia ancora mamma Alessia, «l’altra sera è uscita alle 20.30 ed è rientrata alle 21...».
L’amore? Eccome se c’è. Si chiama Federico, è campano, anche lui canottiere, è uno forte negli ex pesi leggeri, ma la sua barca potrebbe entrare nel programma olimpico solo a Los Angeles 2028. Insomma, Alice, l’orgoglio di Lignano, è arrivata prima anche lì.
«Partiremo il 31 luglio, vedremo la sua seconda gara del 1 agosto, anche perchè lei gareggierà anche il 29 e poi, speriamo la finale del 3», confermano i genitori. Quindi aveva ragione Alice: a Parigi andranno a vederla alle Olimpiadi.