Da Sacile alla capitale della Mongolia, il viaggio in moto di Maurizio: «Inseguo il sogno. Il cibo? Mi adatto»
Da Sacile a Ulan Bator, capitale della Mongolia: un mese di viaggio in solitaria, 20 mila chilometri in sella a una moto super attrezzata e un sogno, quello di Maurizio De Biasio, che «è spesso l’origine di molti viaggi».
Per il globe-trotter, un programma di viaggio di circa 500 km di strada al giorno al ritmo di dodici ore in sella facendo slalom tra le frontiere: Grecia, Turchia, Georgia, Russia, Siberia e sempre più a est in Mongolia.
«Shaman land è il viaggio del 2024 nelle terre degli sciamani – spiega al telefono dalla Cecenia –. I primi tremila km sono stati percorsi e senza problemi: quello che colpisce in Cecenia sono le barbe degli uomini, quasi un simbolo nazionale. La gente è accogliente e ospitale».
I venti di guerra non spirano in quelle terre. «Il mio motto è un problema alla volta – scherza al telefono De Biasio – e, facendo gli scongiuri, non ci sono stati blocchi alle frontiere. Sul cibo mi adatto, l’appuntamento con gli spaghetti è rinviato di un mese».
Un anno fa De Biasio era rimasto bloccato alla frontiera in Estonia e Lettonia, in direzione Russia e aveva cambiato rotta, verso l’Islanda.
Il grande viaggio “Mongolian Sky 2023” è stato cancellato e rinviato: ha scelto la frontiera in Georgia. La guerra cambia in modo parziale gli scenari dei grandi viaggi e ci sono rotte sicure verso la Mongolia e il lago Baikal.
«A volte bisogna prendere delle decisioni senza indugi: facendo il conto con i giorni disponibili per le ferie, perché di vacanze stiamo parlando – ha riassunto la sua filosofia di grande viaggiatore –. La Mongolia è un appuntamento rimandato e per questo ancora più desiderato».
Un sogno che si realizza. «I sacrifici capitano – dice il biker –. Il viaggio programmato in molti chilometri e giorni ha come meta il confine occidentale della Mongolia per esplorare le distese infinite dei deserti, steppe e antiche montagne. Un Paese talmente pieno di nulla che affascina e spaventa a pensarci».
La Mongolia offre una varietà straordinaria di stili di vita: dalle metropoli alle popolazioni nomadi che vivono nelle yurte.
De Biasio ama l’Oriente remoto: nel 2018 ha inforcato la moto a Sacile per raggiungere l’Iran e puntare, poi, al Nepal sulla sua Kawasaki. Una corsa solitaria con destinazione Katmandù dopo altri mille viaggi in Australia, Africa, Europa e Asia. «L’Iran è speciale – De Biasio lo ricorda – è tra i viaggi del cuore». Una frontiera dopo l’altra. «È un’esperienza di vita – spiega – questo viaggio-avventura in Mongolia».