Dieci milioni dalle aste: l’Ater di Padova sistema 237 case e le mette in graduatoria
Boccata di ossigeno per le case Ater: rientrano in gioco 237 alloggi, anche grazie alle vendite degli alloggi più vecchi e fatiscenti. L’Ater ha stanziato 10 milioni di euro (per l’esattezza 9.938.318,10) per rimettere a nuovo alloggi che andavano ristrutturati, molti fino ad oggi sfitti perché non abitabili.
Il tesoretto deriva in parte dai proventi della vendita di immobili di pregio e dalle vendite ordinarie e straordinarie di alloggi di edilizia residenziale pubblica che rispondono a determinate caratteristiche. In parte da fondi Pinqua (il programma per la qualità dell’abitare messo a punto dal governo Draghi, ndr) e in parte da economie dello stesso ente. Ai 237 alloggi interessativa aggiunto un migliaio di altri appartamenti che hanno beneficiato dei lavori del Superbonus.
Le vendite all’asta
Solo per il “Programma riatto alloggi sfitti”, cioè le vendite di alloggi, l’importo complessivo ricavato dall’ente è di 4.873.679,37 euro. Naturalmente il capitolo vendite è uno di quelli che fa più discutere. La domanda che viene rivolta all’Ater è se sia giusto mettere sul mercato parte del patrimonio pubblico edilizio, andando così ad affievolire ulteriormente le proprietà complessive dell’Ater.
Gli uffici di via Raggio di Sole spiegano che si tratta di un piano che ha più di 10 anni. Era infatti il 2011 quando, la Regione, approvava l’elenco degli immobili (compresi quelli di pregio) da avviare alla vendita per tutti gli enti regionali: Belluno, Padova, Venezia e Verona.
Sono per lo più alloggi per cui servono mediamente più di 70-80 mila euro per rimetterli nel mercato perché troppo vecchi o troppo malandati e, in alcuni casi, sono alloggi inseriti in contesti promiscui, dove insieme all’Ater ci sono proprietari privati.
I proventi di queste vendite sono tassativamente usati per recuperare il patrimonio edilizio esistente sfitto e destinato alla locazione. L’obiettivo numero uno, naturalmente, è dare una risposta in tempi veloci all’emergenza abitativa che affligge Padova (e non solo) da alcuni anni.
Le case rimesse a nuovo sono infatti alloggi che aspettano di essere assegnati perché non sono nelle condizioni di essere locati: l’Ater non ha le risorse per ripristinarli a breve, dunque non rientrano nelle manutenzioni programmate e non sono disponibili perché non compatibili con gli standard dell’ente. Nel conto ci finiscono anche case di pregio, ad esempio quelle in zona Prato della Valle, vendute perché mantenerle sarebbe stato troppo oneroso.
Il fondo di garanzia
Allo scopo di rimettere a posto le case non affittate, a marzo dell’anno scorso la Direzione regionale dei lavori pubblici e dell’edilizia ha richiesto all’Ater di accantonare in un apposito fondo di garanzia nel proprio bilancio il 50% dei proventi degli alloggi venduti ed introitati nell’anno 2022, al fine di dare copertura ad eventuali interventi.
Così due anni fa sono stati accantonati 4.404.611 euro, più un residuo dell’anno prima di 1.810.188,91 euro, a cui vanno aggiunti altri 3.723.518,19 euro di altri fondi. Totale 9.938.318,10 euro.
I prossimi interventi
Questi soldi messi da parte concorreranno a finanziare il recupero di 63 alloggi nel quartiere Palestro, tra le vie Palestro, Magenta, Toselli e Varese. In questa partita vanno considerate alcune spese extra necessarie alla riqualificazione delle case come 600 mila euro per la bonifica dell’area e 348.810,34 euro per l’aggiornamento delle caldaie.
Poi ci sono 64 alloggi in via Cabrini che saranno ristrutturati anche con i fondi Pinqua. In particolare 262.034,01 euro arrivano da proventi derivanti dalla vendita degli immobili di pregio e 1.316.487,56 euro da quota parte dei proventi derivanti dalle vendite ordinarie e straordinarie. Inoltre le risorse sbloccate dalla Regione concorreranno alla manutenzione straordinaria di 124 alloggi sfitti in vari comuni della Provincia.
Agli interventi in programma entro la fine dell’anno bisogna aggiungere i lavori in via Cardinal Callegari (2 interventi), via Assarotti (16 interventi), senza dimenticare gli oltre mille alloggi già ristrutturati o in fase di completamento grazie al Superbonus.
Il piano vendite residuo
«Abbiamo ancora circa 400 case invendute che sono nel piano vendite a fronte di oltre 500 case da riattare, alcune davvero molto complesse – spiega il presidente dell’Ater di Padova Tiberio Businaro – Ad esempio via Coletti-Vanzetti richiederebbe un finanziamento di 11 milioni di euro perché sono case degli anni 20-30: hanno bisogno di lavori importanti. Al momento possiamo dire di aver realizzato quasi l’80% del piano di riqualificazione – che comprende tutto, dai proventi delle vendite al Pinqua, al Superbonus – e abbiamo speso circa 160 milioni dei 200 milioni che avevamo messo in preventivo».
«Purtroppo non è ancora abbastanza per rispondere alla domanda di casa, del resto per trovare soluzioni definitive servirebbe un nuovo piano casa, non solo sistemare l’esistente. Ma questa è una decisione che va ben oltre il nostro potere e perfino di quello della Regione».