Scatta l’allarme-truffe a Gorizia: 15 tentate in 2 settimane. Le raccomandazioni della Questura
GORIZIA. Un nuovo aumento: 888 truffe telefoniche e frodi informatiche nell’arco del 2023 con un incremento (l’ennesimo) del 12,7 per cento rispetto all’anno precedente.
Non bastasse questa evidenza statistica che raccoglie tutti i raggiri, si stanno registrando nell’Isontino, proprio in questo periodo, nuovi tentativi di truffe (solo telefoniche) ai danni di anziani. I malfattori non vanno in ferie: nelle ultime due settimane sono state una quindicina le segnalazioni arrivate dai Comuni della Destra e della Sinistra Isonzo e, in tre casi, la truffa si è purtroppo consumata.
Il questore
Siamo sotto tiro. Luigi Di Ruscio, questore di Gorizia, non sottovaluta l’entità del fenomeno. Anzi. «Il problema - rimarca senza troppi giri di parole - è che queste persone senza scrupoli si sono fatte anche molto furbe. È difficile individuarle perché “triangolano” le chiamate con telefoni dall’estero o dirottano, direttamente, su utenze di altri Paesi. Sono molto preparati. Ecco perché il fronte non può che essere la prevenzione. Il truffatore gioca sulla solitudine, vuol fregare o almeno tentare di farlo chi non parla con nessuno, è solo. L’appello è di chiamare immediatamente il 112 quando si percepisce che c’è qualcosa di strano in una telefonata o in una richiesta. Non bisogna avere paura di farlo».
La strategia
Il modus operandi, spiega la Questura di Gorizia, è ormai ampiamente noto e si articola in due fasi: nella prima il truffatore, spacciandosi per un agente di polizia o per un avvocato, contatta all’utenza domiciliare la vittima informandola, con dovizia di particolari in grado di provocare forti emozioni, che un familiare ha avuto un incidente o si trova in una disavventura legale con gravi conseguenze personali, promettendo che dopo aver pagato una somma considerevole di denaro tutto si potrà risolvere positivamente.
Qualora il tentativo sia andato a buon fine la seconda fase si concretizza con la visita a domicilio di un sedicente incaricato che, con fare rassicurante e con metodi molto convincenti, ritira il denaro. In alcuni casi il truffatore si avvale anche della complicità di un’altra persona che, nel tentativo di rendere il tutto più credibile, si finge al telefono «lo sfortunato familiare» inducendo la vittima a cadere nell’inganno.
Il vademecum
La Questura di Gorizia, invitando alla massima attenzione, vuol suggerire, in particolare alle persone anziane che vivono da sole, alcuni semplici accorgimenti che il più delle volte sono sufficienti ad impedire ai malintenzionati di mettere a segno i loro scopi delittuosi: non prestare fede a ciò che viene riferito chiudendo la chiamato e mettendosi immediatamente in contatto telefonico con un proprio familiare e/o con le forze dell’ordine; in ogni caso, non consentire mai a persone estranee l’ingresso nella propria abitazione; diffidare degli sconosciuti, anche se vestono qualche tipo di uniforme o se dichiarano di essere tecnici inviati da qualche azienda di servizi per delle manutenzioni; allo stesso modo dubitare di presunti ispettori bancari, delle poste o dell’Inps che chiedono di verificare la regolarità del libretto di deposito o l’autenticità delle banconote; evitare di tenere in casa grosse somme di denaro e oggetti di grande valore. Se proprio bisogna tenerli, custodirli in una cassetta di sicurezza.
Qualora la truffa sia, purtroppo, andata a buon fine «è opportuno - annota il questore - non farsi sopraffare dal comprensibile senso di frustrazione che umanamente ciascuno potrebbe provare, denunciando comunque l’accaduto per aiutare le forze di polizia ad assicurare alla giustizia gli autori di questo tipo di reato particolarmente odioso. Le pattuglie della Polizia in servizio sul territorio sono, come sempre, a disposizione del cittadino nell’immediatezza per intervenire».