Omicidio di Anica Panfile, Franco Battaggia resta in carcere
Franco Battaggia resta in carcere. A nulla è servita l’istanza presentata dal suo avvocato Fabio Crea, che è stata rigettata dal Gip di Treviso, Carlo Colombo. E, quindi, l’uomo accusato di aver ucciso Anica Panfile, il 18 maggio 2023, non vedrà nell’immediato la luce del sole al di fuori delle mura della casa circondariale di Santa Bona.
L’avvocato Crea aveva chiesto che il suo cliente venisse scarcerato perché nel momento in cui è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna, non ha potuto disporre di un consulente di parte.
La Procura, secondo il difensore, nutriva già consistenti dubbi sul suo cliente e per questo avrebbe avuto diritto ad un perito di parte. Non potendo averlo, sarebbe stata nulla l’autopsia e di conseguenza l’accusa di omicidio.
Il giudice sostiene che la tesi difensiva non convince in quanto «Nessun elemento consentiva di ritenere che Battaggia avesse giocato un qualche ruolo nell'ipotetico suicidio di Anica Panfile», come al momento dell'esecuzione dell'autopsia gli inquirenti avevano ipotizzato.
L'avvocato Crea ha annunciato che ricorrerà immediatamente al Tribunale del Riesame ed eventualmente in Cassazione. «Sono sorpreso del rigetto dell’istanza, ma non troppo viste le conseguenze definitive che si sarebbero prodotte sul processo nel caso di dichiarazione di nullità dell’autopsia. Ma ciò che mi fa ritenere della correttezza della nostra visione è che tanto il pubblico ministero nel suo parere quanto il giudice nella sua ordinanza, hanno assunto un atteggiamento totalmente evitante su tutta quella attività di indagine compiuta nei confronti del Battaggia prima dell’autopsia, che avevo ben specificato proprio sulla base degli atti compiuti proprio dal pubblico ministero e su cui non vi è stata alcuna risposta. Anche per tale ragione sono convinto che al termine di questo percorso procedimentale sarà dichiarata la nullità dell’autopsia».
L'avvocato della famiglia Panfile, Stefano Tigani, risponde: «Mi aspettavo un secco rigetto dell’istanza, non volendo comunque entrare nel merito atteso il contenuto delicato degli atti. Concentriamoci sul dibattimento che sarà un’altra battaglia nel ricordo di Anica, ennesima vittima di femminicidio».