Morto dopo la visita in ospedale a Belluno, inchiesta interna per i tre medici indagati
Indagine interna sui medici sotto inchiesta. Un atto dovuto da parte dell’Ulss 1 Dolomiti, mentre la Procura della Repubblica indaga sulla morte di Elvi Sommacal e ha disposto l’autopsia per martedì mattina.
Poche parole - quelle che si distillano in questi tragici casi - da parte del commissario dell’azienda sanitaria Giuseppe Dal Ben: «È stata avviata l’indagine interna, per approfondire il percorso clinico del paziente, all’interno della nostra struttura ospedaliera e importanti saranno i risultati del riscontro autoptico». Chiuse le virgolette, punto.
Scontati il dispiacere per il decesso di un 55enne elettricista di Limana e la preoccupazione per le posizioni dei due medici del Pronto soccorso e dell’ortopedico, che potrebbero dover rispondere di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito medico.
[[ge:gnn:corrierealpi:14530979]]
Il sostituto procuratore Marta Tollardo ha iscritto nel registro degli indagati la cadorina M.B., 65 anni; il 34enne campano A.C. e la bellunese di 43 anni R.B. Per tutti è tre vale la presunzione d’innocenza, certo l’esame autoptico darà una prima, pesante risposta sulla loro condotta, nella gestione del caso. Perché Sommacal, che soffriva soltanto di un problema al tendine d’Achille, è morto cinque giorni dopo la visita medica, mentre stava facendo una doccia a casa sua?
È il quesito più importante, al quale dovranno dare una risposta il medico legale di fiducia Antonello Cirnelli, che farà il suo mestiere, insieme ad altri due consulenti tecnici nominati dalla magistratura: lo specialista in Ortopedia, Gian Paolo Ferrari e quello in Cardiologia, Cosimo Perrone. Indagati e familiari potranno a loro volta nominare dei periti di parte, che partecipino all’accertamento tecnico irripetibile.
Sommacal è deceduto il 28 luglio. Cinque giorni prima, si era rivolto al reparto di emergenza in orario serale ed era stato invitato a tornare l’indomani. Non c’era fretta. Il paziente ha seguito il consiglio e ventiquattr’ore dopo si è ripresentato in viale Europa per la visita richiesta e la relativa terapia. È stato dimesso e, una volta a casa, ha ripreso a fare il suo mestiere e a dedicarsi alla Pro loco di di Limana. La moglie Yamna l’ha trovato senza vita in bagno. Sono intervenuti i sanitari del Suem 118 e i carabinieri di Borgo Valbelluna (Trichiana), che hanno avvertito il magistrato di turno.
È morto d’infarto o c’è un’ipotesi alternativa? Nelle ultime ore, sta prevalendo l’ipotesi dell’embolia polmonare, che potrebbe essersi verificata per la mancata somministrazione di un farmaco anticoagulante: ad esempio l’eparina. Ma sarà l’autopsia di domattina, al San Martino, a dare una prima risposta definitiva.