Spettacolo in mare al largo di Lignano, i giochi e i salti di un branco di delfini: «Un incontro sbalorditivo»
LIGNANO. Uno o più branchi di delfini al largo. Quella che doveva essere un’uscita in gommone di un gruppo di amici si è trasformata, nei giorni scorsi, in una avventura mozzafiato. «Ci trovavamo poco fuori Lignano, quando mi sono accorto della presenza di qualcosa in acqua - spiega Filippo Fedrizzi - ma non riuscivo a capire bene cosa fosse, tant’è che ho pensato che si trattasse di qualcuno che nuotava. Pochi secondi dopo, però mi sono accorto che era un delfino e non era solo: erano tantissimi. Tutti gli amici che erano in gommone con me hanno iniziato a fare foto e video ai cetacei che si muovevano nell’acqua».
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E le immagini di quell’incontro hanno fatto velocemente il giro dei social media, con tantissime visualizzazioni. «Contestualmente ci siamo resi conto di un altro fenomeno: le sarde in quel momento saltavano nell’acqua, come una pioggia racconta Filippo -. Un fenomeno altrettanto sbalorditivo, che mi ha fatto pensare: la presenza dei delfini era sicuramente legata a quella delle sarde, di cui si cibano».
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Filippo, farmacista di San Stino di Livenza e proprietario di una casa a Lignano, nella località balneare c’è cresciuto e ama uscire al largo, conoscendo molto bene il mare e le sue caratteristiche. «In questi ultimi giorni, parlando con alcuni albergatori, mi è giunta da più voci la conferma che ci sono delle disdette perché le persone sono preoccupate per la presenza di mucillagine nelle acque, e la presenza dei delfini mi è sembrata la migliore prova che invece la situazione delle acque è buona - conclude Fedrizzi - e che si può tranquillamente fare il bagno».
Che la situazione delle acque lignanesi fosse buona lo aveva confermato anche la direttrice dell’Osservatorio marino costiero del golfo di Trieste, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Paola Del Negro. «La presenza dei delfini nelle acque lignanesi non è un fenomeno insolito - spiega la direttrice -. I colleghi che lavorano nell’area marina protetta ne vedono spesso nelle acque dell’adriatico. Spesso salgono fino a qui da noi alla ricerca di cibo, in alcuni casi sono anche le temperature più calde delle acque che li spingono a spostarsi da queste parti».
La direttrice ribadisce che l’acqua non è inquinata. «La presenza delle mucillagini che abbiamo visto ritornare in misura importante qualche mese fa, ma anche, in misura più lieve, qualche settimana fa, sono un fenomeno naturale, che non genera nessun problema all’uomo - ripete la direttrice -. La presenza dei delfini nelle nostre acque più che come indicatore di pulizia delle stesse, dovrebbe essere letta come la conferma che la catena alimentare è ancora completa».
Volendo approfondire alcune delle cause che potrebbero stare alla base della presenza di un numero consistente di esemplari di cetacei nel nord dell’adriatico, la direttrice indica come possibilità il fatto che il mare si stia in realtà impoverendo. «Solitamente siamo abituati a localizzare questi banchi nella zona del Po, dove hanno sempre trovato un quantitativo di cibo sufficiente al loro sostentamento, se si spostano potrebbe iniziare ad essercene di meno, ma questa, al momento, è solo un’ipotesi totalmente da verificare. Quello che è importante è il fatto che la loro presenza è invece un indicatore chiaro della presenza della catena alimentare completa, almeno dalle nostre parti e questa è una cosa molto positiva. C’è una disponibilità di cibo per loro portato anche dalle diverse correnti».
Che sia per potersi sfamare o che sia uno spostamento legato alle correnti calde di questo periodo poco importa: la presenza dei delfini regala sempre un tocco di magia a chi li incontra, perdendosi a vederli danzare tra le onde.