Belluno, il canale a Vignole ricolmo di erbacce: garage allagati
A marzo di due anni fa, quando venne inaugurato, il canale per la regimazione delle acque a Vignole venne salutato con un brindisi. E non di circostanza. I residenti festeggiarono, perché sapevano che si stava così risolvendo un problema serio, di continui allagamenti di garage e cantine. Ma adesso quel canale non sta funzionando.
O meglio: qualcosa non deve aver funzionato, se qualche giorno fa, con l’ennesimo temporale, i residenti hanno dovuto mettere in azione le pompe per liberare cantine e garage dall’acqua. «Dall’inaugurazione del canale non era più successo», racconta uno di loro. «E fa specie che ci siamo allagati con una precipitazione di 36 millimetri, quando nei mesi scorsi non era accaduto nulla pur con quantitativi superiori, anche fino a 60-70 millimetri».
Gli scantinati si sono allagati domenica 28 luglio. Il temporale che si è scatenato attorno alle 19 ha costretto i residenti a spostare subito le macchine che erano parcheggiate nei garage, e ad azionare le pompe per liberare le rimesse dall’acqua. Non è stato necessario chiamare i vigili del fuoco, ma cosa sarebbe successo se il temporale fosse arrivato in un orario o una giornata in cui le persone erano fuori casa, magari semplicemente al lavoro? Stavolta, inoltre, il problema ha riguardato non solo gli abitanti del lotto 1 (quello più soggetto agli allagamenti prima che venisse realizzato il canale), ma anche quelli del condominio nel lotto 2.
Guardando le foto del canale, scattate dagli stessi residenti il giorno successivo, se ne vedono le condizioni. Erba, piante e detriti lo hanno riempito per gran parte. Nessuno dei residenti può dire con certezza che questa condizione abbia comportato la difficoltà a smaltire l’acqua, ma la coincidenza è quanto meno sospetta. «Se dobbiamo dirla tutta, da quando è stato inaugurato quel canale non è mai stato pulito», prosegue uno dei residenti in zona. Sono passati due anni e mezzo.
La criticità era stata segnalata ancora un anno fa dall’ex assessore Biagio Giannone, il “padre” di quell’opera. Con i tecnici, Giannone aveva prima cercato di comprendere le cause dei continui allagamenti alle case, poi aveva trovato la soluzione. Il canale era costato 80 mila euro. Lo aveva realizzato l’Unione montana (che all’epoca ancora funzionava) su progetto del Comune di Belluno, con i fondi dei canoni idrici girati dalla Provincia. E aveva risolto un problema che si protraeva da quindici anni.
«Per noi quell’opera è essenziale», rimarcano i residenti. «Garage e cantine si allagavano praticamente ad ogni temporale intenso prima che venisse realizzato». Se l’ultimo episodio, che ha colto tutti di sorpresa, è dovuto alla necessità di pulirlo, la speranza è che un intervento venga fatto a breve.
Come sarebbe necessario, concludono, pulire i tombini: «In due anni non abbiamo mai visto qualcuno venire a pulirli. Con la precedente amministrazione era un’attività che veniva fatta ogni anno. In autunno li abbiamo liberati noi dalle foglie, ma con gli ultimi sfalci l’erba è stata lasciata a terra e le piogge hanno convogliato foglie e detriti nei tombini. Che sono pieni. Speriamo vengano puliti, altrimenti in caso di pioggia come possono smaltire l’acqua?».