ATP Montreal: Kokkinakis domina, bene Fritz e Shelton. Coric vince e si regala Sinner
La notte (italiana) del National Bank Open presented by Rogers, oltre alla meravigliosa prestazione di Flavio Cobolli, ha come protagonista un ragazzo che ha tanti, troppi debiti con gli dei del tennis. Thanasi Kokkinakis ha saputo però ruggire sul Centrale di Montreal centrando una prestigiosa vittoria contro Gael Monfils, semifinalista nel 2016 e ai quarti lo scorso anno. 6-3 6-3 il punteggio a favore dell’australiano che, salvo qualche turno di battuta un po’ più lungo nel primo parziale, ha sempre tenuto stretto in mano il pallino del gioco, dominando con il servizio e il dritto. E sfruttando un francese ben distante dal suo meglio, falloso e soprattutto molto nervoso.
Si tratta della sua prima vittoria in carriera a Montreal, seconda in assoluto nel 1000 canadese. Ma di vitale importanza dopo il ritiro di Washington e un 2024 che finora recita solo un quarto di finale. Giocherà contro la tds n.4 Hubert Hurkacz, di nuovo sul Centrale, con possibilità di stupire nella seconda sfida dell’anno contro un top 10. La grinta e la capacità di entusiasmarsi dopo i punti potrebbero essere un traino nel cercare di ottenere la seconda vittoria in un torneo del genere contro un giocatore così in alto. La prima e unica è ben famosa, scolpita nella pietra come uno dei più grandi upset degli ultimi anni di tennis.
Ma c’è stato molto altro in quel di Montreal prima della grande prestazione di Kokkinakis. Ad esempio ha ripreso da dove aveva lasciato la sua stretta relazione con il cemento Taylor Fritz, dopo la parentesi olimpica culminata con il bronzo in doppio. La tds n.9, nelle ultime due edizioni sempre fuori al terzo turno, ha amministrato senza problemi Mariano Navone per 6-4 6-1, rendendo l’argentino uno dei due giocatori in top 50 (insieme a Luciano Darderi) a non aver mai vinto un match sul cemento. I soli 6 punti persi con la prima in campo sono un ottimo biglietto da visita per Taylor, che sfiderà in un derby che promette scintille Sebastian Korda nell’ultima partita di giovedì sul Centrale, dopo che il figlio d’arte ha sfruttato il ritiro di Vasek Pospisil nel quarto game del primo set.
L’ex semifinalista si aggiunge alla lista dei cinque canadesi sconfitti al primo turno, come Denis Shapovalov, sempre più ombra di sé stesso e vittima dei suoi limiti. Non è stato eccessivamente complicato il 6-4 7-5 con cui Brandon Nakashima lo ha battuto (senza mai subire break) per conquistare il secondo turno contro Tommy Paul. Che, visto il periodo di forma recente, potrebbe giungere ai quarti come eventuale avversario di Sinner. Jannik però dovrà fare un passo alla volta, e bagnerà il suo esordio contro Borna Coric. Il croato, uscito dalle qualificazioni ma ben distante dal suo meglio, ha saputo gestire il sempre ostico Pedro Martinez, regolato 6-4 6-4. C’è un solo precedente con il n.1 al mondo, vinto dall’azzurro a Montecarlo nel 2022.
Sinner che si è però intanto già distinto in doppio, con l’accesso ai quarti per lui e Jack Draper (battuto 7-5 6-2 da Jordan Thompson) ai danni di Alexander Bublik e Ben Shelton. Coppia anche… in singolare, con l’incontro portato a casa dall’americano per 7-6(4) 6-2 con 9 ace e 74% di punti vinti con la prima. Una delle tante vittorie in due set di giornata, cui si contrappone come rara eccezione Arthur Rinderknech, vincitore per 6-2 4-6 6-2 su un Adrian Mannarino ormai in crisi perenne. Il francese, solo alla terza vittoria un 1000, sfiderà Flavio Cobolli… che è proprio l’ultimo avversario battuto a questo livello, a Roma nel 2023. Entrambi si giocheranno l’accesso al primo ottavo Masters.