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Август
2024

Furti di bici, negozianti esasperati. L’ex campione Morbiato: «Costretto a dormire in negozio»

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I sistemi d’allarme, anche i più sofisticati, non bastano ad arginare il fenomeno crescente dei furti di biciclette di alta gamma e i titolari delle rivendite pensano a forme di difesa alternative per evitare di fallire e dover abbassare per sempre le serrande.

Giorgio Morbiato, titolare con il figlio Matteo della rivendita Cicli Morbiato di Albignasego, lungo la statale Adriatica, presa di mira dai malviventi la scorsa settimana, ha deciso di passare le notti su una brandina in uno stanzino a ridosso delle vetrine.

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I fratelli Filippo e Alberto Stefanelli di Mestrino dopo il furto di martedì notte stanno pensando a proteggere il negozio con dei dissuasori di cemento per evitare che si ripetano le spaccate, ma devono fare i conti con le autorizzazioni visto che il palazzo che ospita la rivendita è tutelato dalla Sopraintendenza.

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Soluzione a dir poco sorprendente, per tutelare gli interessi di famiglia e il futuro del figlio Matteo che lo affianca nella gestione dell’attività, è quella pensata dal settantaseienne Giorgio Morbiato, ex corridore professionista della Padovani, olimpionico su pista a Città del Messico e Monaco di Baviera. «Vivo nell’ansia da giovedì scorso, da quando il mio negozio è stato assaltato dai ladri e per evitare che il fatto si ripeta dormo qui tutte le notti. I danni fatti quella notte si aggirano tra i 30 e i 40 mila euro ma se tornano a colpire non siamo sicuri che l’assicurazione paghi ancora una volta».

«Devo difendermi», aggiunge, «mi devo mettere in pace con me stesso, ho una vita di lavoro dentro questo negozio e devo lasciare l’attività a mio figlio e ai ragazzi che lavorano qui, tutti bravi e seri. Non meriterebbero di finire su una strada. Per quanti sistemi di sicurezza adottiamo ci troviamo sempre spiazzati di fronte ad una malavita molto organizzata su come aggirare ogni protezione».

Alla Cicli Stefanelli di Mestrino i banditi martedì notte hanno usato come ariete una Fiat Palio per abbattere la pesante putrella di ferro che protegge le vetrine. Sono passati con l’auto in retromarcia tra due colonne del porticato. A qualcosa sono serviti i fumogeni che hanno impedito alla banda di scegliere i pezzi più costosi. Ne hanno caricati su un furgone rosso sei e poi sono fuggiti in direzione di Saccolongo dove il mezzo, risultato rubato a Vicenza, è stato notato sfrecciare a tutta velocità da un cliente della rivendita. Bottino di 80 mila euro.

«Dobbiamo fare in modo che dalla strada non possano passare con i mezzi tra le colonne del porticato», affermano i fratelli Stefanelli. «Trattandosi di un edificio storico un tempo sede del municipio e stazione della diligenza postale trainata dai cavalli, non ci è consentito fare i lavori che servirebbero. Abbiamo pensato di mettere delle pesanti fioriere tra una colonna e l’altra che fungerebbero da deterrente e sarebbero un elemento di arredo del porticato».




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