Bologna-Udinese, per Bijol è la partita che poteva giocare dall’altra parte
UDINE. Jaka Bijol questa partita ha rischiato seriamente di giocarla dall’altra parte. Il Bologna è stata la squadra che più di altre è andata in pressing sull’Udinese per portarsi a casa il difensore centrale sloveno. Detto che fino a quando il mercato non chiude i battenti è sempre meglio non dare nulla per scontato, la conferma di Bijol è sicuramente un mattone importante sul quale è stata costruita la nuova Udinese. Troppo importante la conferma del centrale sloveno dopo che il club bianconero aveva deciso di accontentare Walace smanioso di fare rientro in Brasile.
Bijol è al terzo campionato con l’Udinese. Nel primo è stato uno dei migliori interpreti del ruolo arricchendo il suo rendimento anche con qualche gol pesante (su tutti quelli che sono valsi le vittorie su Inter e Verona), poi quando la squadra ha avuto una flessione lui è stato tra i pochi a mantenere un rendimento oltre la sufficienza.
La sua seconda stagione in Friuli è stata caratterizzata dall’infortunio (frattura dello scafoide) che lo ha tenuto lontano dai campi per tre mesi. Tornato in campo a marzo Bijol è stato uno dei pochi bianconeri che ha dato la sensazione di giocare senza che il pallone gli scottasse tra i piedi. Questione di personalità, ma anche di abitudine a giocare partite importanti come quelle che Jaka ha disputato all’Europeo. Nella Slovenia, che è arrivata agli ottavi perdendo solo ai calci di rigore, è stato tra i migliori. Da incorniciare la sua prova contro Cristiano Ronaldo.
Proprio in virtù del rendimento avuto a Euro 2024, sembrava difficile che l’Udinese potesse trattenerlo ancora per una stagione. Anche perché le offerte non mancavano. Su di lui ha fatto un pensierino l’Inter (che poi ha preferito spostare la sua attenzione su un centrale mancino) quando forse sarebbe meglio pensare al dopo Acerbi; anche il Napoli lo aveva “attenzionato” con una certa insistenza, ma chi ha bussato con più concretezza alla porta dei Pozzo è stato il Bologna alla ricerca del sostituto di Calafiori.
I dirigenti felsinei, però, hanno considerato eccessiva la richiesta dell’Udinese (16 milioni). E così nel giorno in cui l’Udinese ha ufficializzato di aver affidato la fascia di capitano a Thauvin immortalandolo con a fianco il suo vice Bijol, si è capito che Pozzo aveva deciso di escludere dal mercato il difensore sloveno. Se lo ha fatto è perché il diretto interessato ha dato la sua disponibilità (tenere qualcuno contro voglia è deleterio).
Martedì scorso, in occasione della presentazione della squadra, l’applausometro ha detto che Bijol è stato inferiore solamente a Sanchez e sullo stesso livello di Thauvin e una tacca sopra a Okoye. «Qualcosa è cambiato, si respira un’aria nuova», ha detto rimarcando anche come la squadra sia stata impostata per giocare un calcio diverso, più propositivo.
Il primo impegno di campionato contro una squadra del livello del Bologna potrà già dare qualche risposta in questo senso e magari dirà se Bijol è sceso in campo dalla parte giusta o se magari sarebbe stato meglio per lui andare sotto le due torri