Favelas a Roma, due blitz all’alba: su 200 identificati dai carabinieri la metà ha precedenti
Doppio blitz all’alba di lunedì nelle favelas che a Roma spuntano ormai come funghi: il primo nel campo nomadi di via Candoni a Roma, dove sono state controllate e identificate 194 persone di etnia romena e bosniaca, di cui 60 minorenni. Tra le persone controllate 82 sono risultate con precedenti penali, in pratica il 50 per cento dei residenti.
Le favelas a Roma spuntano come funghi
Gli interventi sono stati eseguiti da parte dei carabinieri della compagnia Eur, unitamente ai carabinieri del nucleo cinofili. Infine, due persone sono state fermate e condotte in caserma per accertamenti e verifica della loro posizione sul territorio nazionale.
A Monte Mario, invece, sono state identificate e censite 15 persone di nazionalità romena nel parco di Monte Mario a Roma, durante un sopralluogo da parte della polizia locale. Dopo alcuni controlli effettuati nelle settimane scorse, questa mattina gli agenti, insieme agli operatori della sala operativa del dipartimento delle Politiche sociali, sono tornati a monitorare l’area. Gli identificati, erano stanziati per lo più nella parte superiore del parco. Non sono stati trovati minori. Ulteriori verifiche, preliminari a un intervento di pulizia e bonifica dell’area, si svolgeranno nei prossimi giorni.
Blitz a Monte Mario dove era scaturito l’incendio
Proprio da Monte Mario era scaturito l’incendio devastante a fine luglio che aveva costretto anche all’evacuazione degli studi Rai di via Teulada. Il caldo e il vento di quei giorni avevano portato le fiamme a minacciare i palazzi di via Goiran, che erano stati evacuati. A caldo, anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva ipotizzato, sulla base del primo sopralluogo effettuato, che il rogo fosse partito da un fornelletto da campo, acceso per preparare un pasto, in un accampamento abusivo.
Qualora venisse confermato che proprio l’uso del fornelletto a gas ha dato origine alle fiamme, non si tratterebbe del primo episodio a Roma. Il rogo che provocò il crollo del ponte di Ferro in zona Ostiense, nell’ottobre del 2021, venne infatti innescato proprio da un fornelletto a gas, accesso accanto ad un giaciglio di fortuna da alcuni senza tetto che da tempo erano accampati sotto il ponte senza che nessuno li facesse andare via. L’ennesima favelas a Roma, che nessuno aveva pensato di far sgomberare.
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