Morta la professoressa Giuseppina Bianchi: a San Daniele fondò l’Ute e diede vita a due cooperative
SAN DANIELE. Se ne è andata all’età di 95 anni l’insegnante Giuseppina Bianchi, pilastro della vita sociale e culturale della città di San Daniele e figura centrale al tempo della rinascita post terremoto: dopo il dramma del sisma del ’76 creò infatti la cooperativa della Ricostruzione di San Daniele, che contava una cinquantina di soci, per fornire assistenza nelle pratiche burocratiche per la riparazione e la riedificazione degli immobili danneggiati o distrutti dalle violentissime scosse dell’Orcolat.
Nel 1980 fondò una seconda cooperativa, battezzata Colle Bellavista, che fra il 1980 e il ’90 realizzò 25 alloggi e 5 negozi, riuscendo inoltre a recuperare tra via Carso e piazza Dante, nel cuore di San Daniele, edifici di pregio architettonico che, in assenza dell’intervento della coop, sarebbero stati condannati all’abbattimento.
Nel 1981 fu eletta consigliera all’Essiccatoio Bozzoli di San Daniele, di cui suo padre era stato socio fondatore, all’inizio del Novecento: ne divenne presidente nel 1996, ricoprendo la carica fino alla liquidazione dell’importante realtà, avvenuta nel 2003.
Giuseppina Bianchi si adoperò, a quel punto, affinché una cospicua parte del capitale di liquidazione andasse a favore della cooperativa Ragnatela, nata nell’ambito all’associazione di famiglie con familiari portatori di handicap “Nostro Domani” di Majano, l’attuale Fondazione Pontello, con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale di ragazzi affetti da disabilità intellettiva.
La dedizione al settore cooperativistico sfociò pure nella fondazione, nel 1986, di un’ulteriore coop, “Rondinelle”, la cui finalità era aprire un asilo nido a San Daniele e che ha a lungo gestito anche quelli di Flaibano, Gemona, Majano e Basiliano.
Determinante l’impegno della docente nella sfera della cultura: nel 1989 nella cittadina collinare nacque infatti la sede staccata dell’Università della Terza Età Naliato di Udine, di cui Giuseppina Bianchi è stata coordinatrice fino all’anno accademico 2010-2011.
Insignita, nel 2013, dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana, su candidatura del Comune di San Daniele, Bianchi aveva ottenuto, lo scorso anno, un attestato di merito da parte della Regione, nell’ambito del progetto “Iniziamo da noi”.
«Il ricordo della professoressa Bianchi è scolpito nei tanti segni tangibili che ha lasciato sul territorio e che ne perpetueranno la memoria», ha dichiarato il sindaco Pietro Valent al termine della cerimonia funebre, svoltasi nella mattinata di martedì 20 agosto.
Alle sue parole si è affiancato il commosso ritratto delineato dal professor Angelo Floramo. L’ultimo lascito di Giuseppina è un appello: «Nostra madre – raccontano le figlie Maria e Alessandra – avrebbe tanto desiderato che a San Daniele nascesse una scuola di musica, per insegnare la preziosa arte fin dalla più tenera età. Speriamo che il suo sogno possa, in qualche modo, realizzarsi».