Nomine dei presidi, Coalizione Civica: «Istituti senza guida, mancano anche i direttori generali»
Prima è arrivata la scure del dimensionamento scolastico, che ha tagliato di netto gli istituti con meno iscritti.
Poi, per effetto di un ricorso al Tar del Lazio, si è inceppato il meccanismo di nomina dei dirigenti scolastici e 25 istituti di Padova e provincia rischiano di restare senza preside.
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Ma ad aggravare la situazione c’è anche il fatto che 43 scuole - e tra queste anche alcune di quelle che devono assorbire gli istituti coinvolti nel dimensionamento - difficilmente avranno un Dsga, cioè un direttore dei servizi generali e amministrativi, figura chiave nell’economia gestionale di ogni istituto. In queste condizioni c’è il «forte rischio di impoverimento, di capitale umano e sociale, degli istituti e dei loro quartieri».
L’allarme arriva da Coalizione Civica che lancia una sorta di mobilitazione in difesa delle scuole padovane: quelle dell’Arcella in prima battuta «perché nel quartiere il dimensionamento scolastico è andato a gravare sul già difficile lavoro dirigenziale, amministrativo ed educativo dei tre istituti comprensivi (ridotti a due perché il 4° è stato soppresso e diviso fra il 3° e il 5°)», ma anche quelle degli altri quartieri, dove si configurano altre situazioni allarmanti.
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L’ombra dei reggenti
«Premessa: nessuno ce l’ha con i reggenti, che hanno sempre fatto e faranno tutto il possibile per mandare avanti le scuole. Però è chiaro che iniziare l’anno in emergenza non è l’ideale».
Parole di Attilio Motta, presidente di Coalizione, che introduce così il documento prodotto dal coordinamento dei civici padovani. Al centro del quale c’è soprattutto il caso dell’Arcella, dove le dirigenze scoperte sono due e il rischio è che possano andare in reggenza».
I genitori dei ragazzi - sottolinea il documento di Coalizione - «avevano già denunciato in modo molto documentato la scelta paradossale di dimensionare scuole in forte crescita, presidi educativi fondamentali di un territorio ricco di complessità. E oggi chiedono che sia rivolta la giusta attenzione alla costituzione degli organi dirigenti di quei preziosi presidi scolastici e sociali rimasti».
Coalizione sosterrà quella richiesta, annuncia il documento, «perché le due scuole siano ancora capaci, come lo sono state fino a ieri, di accogliere e accompagnare il ricco tessuto sociale del quartiere nei percorsi di crescita nella conoscenza e nell’esperienza, che riguardano tutte le famiglie, persone piccole, giovani ed adulte, perché nella scuola si fa cultura, inclusione, si costruiscono reti sociali, si insegna la libertà e si diventa tutte e tutti cittadini del paese che si abita».
Non solo l’Arcella
Ma se in tutta la provincia sono 25 gli istituti scoperti nel ruolo guida, in città sono otto.
«E tra questi ci sono anche quelli che assorbono gli istituti tagliati dal dimensionamento», sottolinea il coordinamento di Coalizione. «Sono due istituti comprensivi con numeri enormi, ma in lista c’è anche il Cpia, il centro per l’istruzione degli adulti, che ha nove sedi in provincia».
Il problema coinvolge centinaia di scuole a livello nazionale e difficilmente sarà risolto in tempo per l’inizio dell’anno scolastico se si considera che il Tar del Lazio, al quale si sono rivolti i presidi che hanno presentato ricorso, sarà discusso il 5 settembre.
Senza guida
Non bastasse, c’è anche il nodo dei direttori generali che mancano in 43 scuole di Padova e provincia. E tra queste proprio il 5°, il 6°, il 7° e il 13° comprensivo, coinvolti nel dimensionamento e, nel caso del 5° anche senza preside. E del Duca d’Aosta e del Cpia, anch’essi senza dirigente.
«Così la gestione quotidiana di un istituto diventa impossibile», sostiene il coordinamento di Coalizione Civica. «Il reggente non può riuscire a occuparsi della didattica come dovrebbe. A rischio ci sono i progetti sull’inclusione, sulla lotta alla dispersione scolastica e la gestione dei fondi Pnrr che, con il secondo giro di finanziamenti, sono stati concessi a tutte le scuole e non più solo a un numero selezionato».
Coalizione parla di «livelli di complessità elevatissimi» riferendosi alla gestione dei fondi.
«In tante scuole non ci sono le figure strutturate che possono sostituire i dirigenti, soprattutto se a mancare sono contemporaneamente il preside e il direttore generale. E, in molti casi, per effetto della mobilità, non ci sono neanche docenti che conoscono a sufficienza il contesto in cui devono lavorare».