Naufragio di Palermo, il giallo si complica. Recuperati 4 corpi. Mancano quelli di Lynch e della figlia 18
“La tempesta è arrivata all’improvviso, non l’abbiamo vista arrivare”, avrebbe detto martedì ai i pm della procura di Termini Imerese che indagano sull’affondamento del veliero Bayesian a Porticello il comandante James Cutfield, 51enne neozelandese. Ma il giallo resta, anzi, si infittisce: perché è affondata una barca considerata inaffondabile? E come mai tutte le strutture sembrano intatte?
Naufragio di Palermo, si cercano le ultime vittime
Torneranno in mattinata in profondità nello scafo del veliero britannico naufragato a Porticello, il Bayesian, i sommozzatori dei vigili del fuoco per recuperare il quinto corpo rimasto intrappolato all’interno della imbarcazione dopo il naufragio e cercare il sesto disperso. Ieri sono stati recuperati i primi quattro corpi.
Le salme riportate a terra nel pomeriggio, non senza difficoltà, sono quelle di Jonathan Bloomer, Chris Morvillo e delle mogli Anne Elizabeth Judith e Neda. All’appello mancherebbero dunque l’imprenditore britannico e proprietario dello yacht Mike Lynch e la figlia 18enne Hanna. Anche se il corpo individuato ieri sarebbe proprio quello di Lynch.
Sale così a 5, al momento, il bilancio ufficiale delle vittime dopo il ritrovamento di Ricardo Thomas, il cuoco di bordo. Il “Bayesian”, lungo 56 metri, battente bandiera britannica, era ancorato a poche centinaia di metri da Porticello con 10 membri dell’equipaggio e 12 passeggeri quando è stato colpito da una tromba marina prima dell’alba di lunedì.
Secondo quanto emerge dalle prime ispezioni, la deriva mobile dell’imbarcazione al momento del naufragio era parzialmente sollevata: quattro metri invece dei sette metri e mezzo. Al momento della tempesta, con ogni probabilità, l’imbarcazione sarebbe affondata con più facilità, con la deriva alzata. Inoltre, come fanno sapere dei broker assicurativi navali, sembra che almeno uno dei portelloni della barca fosse rimasto aperto. Secondo la ricostruzione dei broker gli ospiti sarebbero tornati a bordo tardi, “avevano tirato parzialmente su la deriva”. Ma pare che “alcuni portelloni siano rimasti aperti, “quelli che usano normalmente per i tender”. “Quando è arrivato quel colpo di vento, pur a secco di vela la barca si è inclinata paurosamente – è l’ipotesi – ha fatto un fiume d’acqua dal portellone sottovento ed è affondata in pochi minuti”.
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