Sparano vicino alle case, allarme bracconieri a Pont Canavese e Sparone

PONT CANAVESE

Spari la sera e la notte vicino alle case, nei pressi di prati e boschi. Probabilmente interventi di contenimento dei cinghiali. Ma in Comune non sono arrivate le comunicazioni delle regolari battute di caccia. Le segnalazioni si susseguono una dopo l’altra a Pont Canavese e la paura serpeggia tra i residenti delle frazioni collinari. Lo stesso accade a Sparone, dove si sono registrati episodi simili. Che si tratti di bracconaggio, a questo punto, è un rischio reale.

Alcuni cittadini pontesi hanno segnalato che nell’ultima settimana sono stati numerosi gli episodi in cui si sono sentiti spari vicino alle case, nella zona dei “prati della fiera”, come a Pianrastello e a Pianseretto. Un territorio che comprende le zone di campagna e collina del paese, in direzione della Valle Soana come di Frassinetto. Il motivo più accreditato di questi spari serali e notturni sembra essere il contenimento degli animali selvatici, in particolare cinghiali, ma il Comune di Pont pare non abbia ricevuto alcuna comunicazione inerente gli interventi. «In borgata Pianseretto la sera del 20 agosto si sono sentiti spari intorno alle 22.15, in prossimità delle case - racconta un residente -. Ho segnalato il fatto ai carabinieri». «Lo scorso anno avevo contattato i forestali per i cinghiali che entravano nella mia proprietà - racconta una sparonese -. Avevo ricevuto con anticipo la comunicazione degli interventi, con tanto di divieto di uscire da casa durante gli orari prestabiliti, anche per i miei cani. Questa settimana ho sentito degli spari dietro casa, ma non ho contattato nessuno per il problema dei cinghiali e nessuno ha chiamato me per informarmi che fossero in corso battute di caccia. Temo siano cacciatori non autorizzati. Non va affatto bene avvicinarsi alle case e sparare».

Da quanto ne sa il Comune di Pont negli ultimi tempi non sono stati programmati interventi di contenimento nella zona, per cui chi spara è probabilmente qualcuno, più o meno autorizzato, che conosce bene il territorio: «Sappiamo che alcuni cittadini hanno sollevato il problema. Nessuno vuole gente che spara vicino a casa - spiega il sindaco Paolo Coppo -. Da quanto mi risulta, in Comune non è arrivata nessuna comunicazione di interventi di contenimento. La prassi vuole che in caso di battute di caccia programmate arrivi l’avviso, che viene poi diramato ai residenti della zona interessata, insieme a tutte le tutele necessarie. Non è questo il caso».

Sull’argomento abbiamo chiesto il parere di Paolo Pelle, presidente degli ambiti territoriali di caccia (Atc) Torino 1 e 2: «La nuova normativa è una sorta di “liberi tutti” e si presta alla possibilità di avere anche soggetti “ambigui”, che si possono confondere con gli operatori che, nel rispetto delle regole, sono autorizzati ad intervenire per la gestione del territorio. Purtroppo questa situazione ha portato all’abbattimento in varie zone di un gran numero di animali che facevano danni, ma ha anche dato l’opportunità di modificare la biodiversità. Abbiamo bisogno di più controlli. Noi, come Atc, abbiamo fatto presente in Regione le falle delle regole attuali e speriamo che qualcuno intervenga. Ci auguriamo che questo avvenga prima che succeda una tragedia, poiché questa modalità operativa, se non viene espletata tenendo conto di tutte le prescrizioni di sicurezza, potrebbe arrecare danni a cose o, ancor peggio, a persone. Oggi, si può anche abbattere un cinghiale all’interno di una proprietà privata, così come a volte ci viene demandato, ma adottando tutte le misure di sicurezza previste e inviando le comunicazioni preventive ai Comuni di competenza, a Città metropolitana, alle forze dell’ordine territorialmente competenti nonché al territorio. Quanti cinghiali valgono la vita di una persona? A nostro parere sarebbe immediatamente necessario un reale coordinamento territoriale, atto ad informare i vari soggetti interessati nel momento in cui si decide di intervenire. Relativamente ai danni, al momento, nella maggior parte del territorio la situazione è pressoché sotto controllo. Il sovrappopolamento dei cinghiali è costantemente monitorato da tutti i nostri collaboratori e interveniamo immediatamente nel momento in cui riceviamo le segnalazioni».