Morte Alex Marangon, altre due lettere anonime: il padre lancia un appello sui social
Sono già due le lettere anonime su Alex Marangon arrivate all’indirizzo del comando della polizia locale di Marcon e, a sua volta, al sindaco, Matteo Romanello, che sta gestendo la partita, delicata. Buste con tanto di francobollo, italiano, dal quale si potrebbe risalire quanto meno all’area geografica da dove è stata spedita la missiva.
Ma per il resto, non ci sono altri indizi che possano far capire chi sia il mittente e perché voglia mantenere l’anonimato chiedendo, però, di proseguire le indagini e mantenere alto il livello di attenzione su un dramma che si fa sempre più intricato e rispetto al quale ci sono moltissimi dubbi e ancora pochi paletti.
Le due lettere anonime, una delle quali è giunta qualche giorno fa, e che si aggiungo alla prima ricevuta dal legale, sono state immediatamente girate all’indirizzo della procura di Venezia, perché potrebbero essere utili alle indagini.
I contenuti, però, sono molto farraginosi – questa l’unica cosa emersa – e tirano in ballo questioni più e meno attinenti al caso. Si parla del Piave, della Sacra Patria, ma anche di fiumi che non si trovano in Italia. «Non appena giungono queste missive» spiega il sindaco Romanello «le rigiro all’avvocato Tigani. Non posso precisare i contenuti, ma ci sono diverse osservazioni che a volte sembrano poco connesse al caso di Alex, anche se nell’oggetto portano riferimenti diretti a lui. Serve molta delicatezza, da parte mia massima disponibilità. Le buste, ripeto, sono del tutto anonime, l’unico riferimento per capire da dove giungono potrebbe essere il francobollo. In ogni caso se sono funzionali alla risoluzione del caso, dobbiamo fare la nostra parte per mantenere alto il livello di attenzione».
Il padre di Alex Marangon, Luca, in un post social, è intervenuto nel merito delle lettere con un appello: «Se volete aiutarci veramente con le indagini per arrivare alla verità per Alex, dovete firmarle, meglio ancora se andate a deporre direttamente dai carabinieri». Chiude: «Non dovete temere nulla, garantiranno la vostra privacy. Lettere anonime purtroppo non ci sono di nessun aiuto».