Roma brucia, ma Gualtieri (anziché chiedere scusa) dà la colpa degli incendi a Meloni
Non c’è Nerone che suona la lira, ma il sindaco Gualtieri che suona la chitarra: Roma brucia e continua a essere tormentata dagli incendi secondo tradizione millenaria. E, se duemila anni fa si addossava la colpa all’imperatore romano più famigerato dell’antichità – che gli storici definiscono meno colpevole rispetto alla leggenda tramandata nel tempo – oggi Gualtieri usa il metodo dei popolani dell’antica Roma. E con rarissima faccia tosta addossa la colpa, tra le righe, addirittura al governo Meloni.
”La mano dell’uomo dietro ai roghi”: dice Gualtieri in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ sugli incendi che, da due mesi, stanno mettendo in grande difficoltà la Capitale. ”Non ho mai creduto nei complotti e voglio sperare che non sia così – premette – Oltre a chi lo fa per interessi poco leciti, gli esperti mi dicono che ci sono piromani che appiccano gli incendi per il gusto di farlo. A Castel Romano l’incendio è divampato contemporaneamente in quattro punti molto lontani fra loro. Abbastanza per far pensare a degli inneschi. E anche al Pratone di Torre Spaccata, terreno di Cassa depositi e prestiti recintato, senza insediamenti abusivi e discariche. Difficile immaginare un incendio scaturito dalla disattenzione o dall’incuria. Il dolo non può essere escluso neanche per Ponte Mammolo e Monte Mario, ma in questo caso entrano in campo anche altri problemi endemici come lo sversamento illegale di rifiuti e gli insediamenti abusivi”.
Sugli incendi a Roma da Gualtieri uno scaricabarile singolare
”Roma è la città più estesa della Ue – dice ancora il sindaco Gualtieri cercando di spiegare tutti gli incendi – È dodici volte più grande di Parigi. È anche la città più verde d’Europa, per due terzi della sua superficie, di cui solo una parte è pubblica. Va da sé che non è facile essere sempre dappertutto e che servono più uomini e mezzi a partire dai vigili del fuoco, che lamentano da tempo di essere pesantemente sottorganico”. E qui la prima stoccata all’esecutivo per poi lamentare: “Ho chiesto al governo altre risorse. Anche la polizia locale in sei mesi ha svolto oltre 8.500 controlli su campi nomadi e insediamenti abusivi. Dai primi di giugno a oggi sono circa 400 gli interventi legati ad incendi”. Insomma, uno scaricabarile coi fiocchi.
Un’intervista che scatena la replica di FdI. “Anche per cercare di risolvere il problema degli incendi il sindaco Gualtieri chiede un intervento economico del governo, lamentando carenza di personale e mezzi. Ancora una volta, quindi, l’amministrazione comunale cerca di scaricare le proprie responsabilità adducendo scuse di ogni tipo”, attacca il consigliere capitolino di FdI Federico Rocca.
“La verità dei fatti, invece – aggiunge Rocca – dimostra che da parte della Giunta comunale, fino a oggi, non sono state messe in campo azioni significative visto che l’abbandono del territorio è talmente evidente da non ammettere smentite. Se poi il sindaco Gualtieri pensa che i pompieri possano fare anche i giardinieri, si sbaglia di grosso. Piuttosto il primo cittadino si adoperi affinché vengano curate le sterpaglie, si facciano le linee taglia fuoco per prevenire gli incendi e soprattutto si pensi a mettere delle telecamere, togliendo rifiuti e smantellato i campi abusivi. Da parte nostra, infine, un sentito ringraziamento va agli operatori della protezione civile e ai vigili del fuoco per il costante impegno a tutela del territorio e dei cittadini”.
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