Sinner rivela: “Sì, ero preoccupato. Non avevo più fiducia in Naldi e Ferrara, adesso serve aria nuova”
Pochi giorni dopo la notizia della sua assoluzione dall’accusa di doping per la positività al Clostebol, Jannik Sinner è tornato a parlare pubblicamente rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione della conferenza stampa pre-US Open 2024, ultimo Slam stagionale che scatterà lunedì 26 agosto con la prima giornata di main draw (l’azzurro debutterà però il 27 agosto contro Mackenzie McDonald).
“Sì, ero preoccupato. Sono sempre stato molto attento, ho sempre cercato di comportarmi onestamente in campo, chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai nulla che va contro le regole. Non è ideale dover gestire una questione come quella della mia positività prima di uno Slam. Non ho fatto nulla di sbagliato, ho giocato per mesi con questa cosa in testa. È un sollievo aver ricevuto prima questo risultato. Cercherò di giocare e divertirmi“, rivela il numero 1 al mondo in apertura di conferenza.
“È stato un processo molto lungo, ho dovuto prendere decisioni in questo periodo. C’erano scadenze da rispettare, non si può scegliere quando completare ogni fase. Sono felice che sia finita e sono felice di aver ottenuto un risultato positivo. Quando mi hanno informato che ero positivo, inizialmente abbiamo cercato di capire che sostanza fosse, e Umberto ha capito immediatamente che era il suo spray. In base a quella rivelazione, abbiamo risposto immediatamente alle autorità e quello è stato il motivo per cui sono riuscito a giocare. Sapevamo tutto, sapevamo da dove veniva la sostanza e come era entrata nel mio corpo“, racconta il vincitore degli ultimi Australian Open.
Quando si gioca Sinner-McDonald, US Open 2024: definito l’orario, programma in chiaro, tv
Sul licenziamento del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi, protagonisti in negativo della sequenza di eventi che hanno portato alla positività di Jannik alla sostanza vietata: “Ferrara e Naldi hanno dato un contributo importante alla mia carriera. Ma a causa di questo errore, ora, non ho più la fiducia per continuare a lavorare con loro. C’è bisogno di aria nuova nel team“.
Sulla reazione negativa di alcuni suoi colleghi (tra cui Shapovalov, Pouille e Kyrgios): “Ogni giocatore che viene trovato positivo deve attraversare lo stesso processo, non ci sono scorciatoie. Capisco la frustrazione degli altri giocatori che magari hanno dovuto aspettare tanto tempo per essere giudicati, ma può darsi che loro non sapessero da dove veniva e come era entrato nel loro organismo. Noi abbiamo capito tutto immediatamente. Chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai nulla che va contro le regole. È stato molto difficile per il mio team, e lo è ancora. In questi momenti si vede chi sono i tuoi amici e quelli che non lo sono“.