Empoli, D'Aversa: "Troveremo un ambiente caldo perché Dybala è rimasto. Servirà più del 100%"
Roberto D'Aversa , tecnico dell'Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Empoli. Alle 14:30 toccherà a Daniele De Rossi, ecco alcune dichiarazioni dell'allenatore del club toscano:
Domani si alza il coefficiente di difficoltà, in uno stadio tabù per l'Empoli: dove deve migliorare la squadra?
"Sarà una partita totalmente diversa dalla precedente. Troveremo un ambiente molto caldo per il fatto che Dybala è rimasto, quindi sicuramente lo stadio spingerà, ma come è sempre accaduto in quello stadio. Con il Monza abbiamo avuto occasioni per vincere e non siamo riusciti, in questo caso per uscire da lì con un risultato positivo bisogna dare più del 100%, perché quello a volte non potrebbe bastare. Giochiamo contro una grande squadra, sulla carta più forte di noi. Se vogliamo un risultato positivo dobbiamo avere coraggio, fargli fare una partita che non gli piace, essere puliti tecnicamente quando abbiamo palla e lasciare meno possesso a loro. Dovremo essere bravi in tutte e due le fasi. Campo e avversità non possiamo determinarle, dobbiamo fare al massimo le due fasi".
Com'è andata la settimana di lavoro? Dove vede meglio Solbakken?
"Anzitutto sulla settimana, a parte alcune problematiche per qualche giocatore che comunque con situazioni che poi si sono risolte definitivamente la squadra si è allenata bene. Solbakken l'ho seguito già in passato perché ha caratteristiche importanti, lo avrei voluto anche in passato. Veloce, di gamba, preferisce giocare a piede invertito, ma ha un potenziale per ricoprire anche la posizione di trequarti. Preferisce giocare largo sulla trequarti, vediamo che minutaggio ha a disposizione. Si è allenato bene, ma magari non è ancora al 100%"
La formazione è già decisa?
"Non porterei rispetto ai miei confronti, nel caso. Devo valutare fino all'ultimo le condizioni del singolo, poi sceglierò i primi 11 che pensiamo ci possano garantire la miglior prestazione. Abbiamo cinque cambi e la cosa più difficile è scegliere i primi 11, vuol dire non premiare altri meritevoli di iniziare, ma in un campionato di Serie A ci sarà posto e spazio per tutti. Bisogna ragionare su noi e non sull'io personale".