Pro Vannacci, assalto alla Lega veneta: «Marzio Favero va espulso»
Non solo stanno organizzando l’associazione culturale in modo che entro fine anno diventi un partito, ma iniziano pure a tirare bordate contro i “cugini” leghisti. Questa storia del partito di Vannacci, o ispirato a Vannacci, o solo devoto a Vannacci, rischia di creare un bel po’ di tensione tra la base leghista e il nuovo soggetto politico che si è generato dopo l’uscita del libro del generale.
“Il mondo al contrario” è la Bibbia per questa miscellanea di ex leghisti-filo putiniani-destroidi-reazionari. Dopo essersi dati un’organizzazione, essersi divisi l’Italia in macro aree e aver nominato responsabili in ognuna di queste, sono anche passati all’azione. E per la prima volta attaccano un leghista. Ne chiedono l’espulsione dal partito. Hanno preso di mira il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna Marzio Favero. Una bella gatta da pelare per i fedelissimi salviniani che continuano a negare l’esistenza del partito del generale.
«Ci auguriamo che dopo il vergognoso attacco portato dal consigliere regionale veneto della Lega Marzio Favero al deputato europeo Roberto Vannacci, i vertici del partito provvedano alla espulsione di questo signore dal partito», scrivono in un comunicato ufficiale gli “Amici del Nordest per Vannacci”. «Non è ammissibile che un iscritto alla Lega attacchi pubblicamente un candidato appartenente allo stesso gruppo che alle ultime europee è risultato il primo degli eletti non solo nel Nord Est».
Poi vanno proprio sul personale. «Marzio Favero è noto a tutti come portavoce dell’Anpi, l’associazione dei nostalgici partigiani comunisti, ma in questo caso le sue dichiarazioni potrebbero celare altri fini legati alle prossime elezioni regionali nel Veneto. Molti dei nostri aderenti sono attualmente iscritti alla Lega e, se il partito non interverrà applicando lo Statuto nei confronti di questi seminatori di zizzania, consegneranno la loro tessera». Che botta.
Già i rapporti tra la base veneta e la dirigenza della Lega non sono proprio idilliaci, ci mancava solo la variabile Vannacci, peraltro introdotta dallo stesso Salvini, a complicare ulteriormente la situazione.
Il comunicato stampa degli “Amici del Nordest per Vannacci” è firmato da tale Angelo Frattin, di Conegliano, che si professa a portavoce. «Siamo circa in 200 qua in Veneto e ci stiamo organizzando». E suona quasi come una minaccia. A farli inferocire sono state alcune dichiarazioni di Favero durante la trasmissione televisiva di una emittente privata.
Marzio Favero, prima di rispondere, tira un lungo respiro. «Io sono iscritto da più di 30 anni nella Lega e ne ho attraversato tutte le fasi della vita, quelle felici e quelle meno felici. Non mi risulta che il signor Vannacci abbia in tasca la tessera, mentre dice fregnacce che i giornalisti dovrebbero censurare. Ricordo a questi signori che la Lega nasce come movimento federalista, Bossi stesso pensava che il fascismo fosse il coronamento della logica centralistica dello Stato. Non mi risulta che il generale ami molto questi temi, tanto che pare avere delle perplessità anche sulla modestissima riforma dell’Autonomia. Attendo con interesse l’esito di questa richiesta dei vannacciani in casa Lega. Quanto all’Anpi, non sono mai stato iscritto ma preferisco che il popolo pensi che sto dalla parte di chi ha combattuto per la libertà. Invece mi arrabbierei moltissimo se mi dessero del fascista».