Israele-Libano, è guerra aperta: controffensiva dell’Idf, Hezbollah risponde con 320 razzi. Netanyahu: faremo male a chi ce ne fa
Scattano le sirene dei raid aerei nel nord di Israele. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza di 48 ore in tutto il Paese. Migliaia di lanciarazzi di Hezbollah sono stati colpiti simultaneamente da circa 100 jet da combattimento dell’Idf. L’esercito israeliano era pronto: aveva dichiarato in un comunicato di aver scoperto che Hezbollah «presto lancerà razzi, e più probabilmente missili e UAV» verso il territorio israeliano: erano pronti a lanciare 6mila missili su Israele». Così, circa 210 razzi e 20 droni sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nell’attacco di Hezbollah. Secondo l’Idf: alcuni dei proiettili sono stati intercettati, mentre altri hanno colpito, causando danni e feriti. Molti razzi hanno colpito anche aree aperte in un conflitto aperto con missili e droni.
Israele-Libano: è guerra. Al via la rappresaglia per l’omicidio di Fuad
Dal canto suo Hezbollah ha dichiarato poco conclusa la “prima fase” della rappresaglia contro Israele. La milizia filo-iraniana ha dichiarato di aver lanciato centinaia di razzi contro Israele, più di 320, contro le basi militari israeliane. Fonti della sicurezza libanese hanno detto che Israele ha attaccato almeno 40 obiettivi nel sud del Libano. Dopo più di un’ora di bombardamenti, la situazione sembrava essersi calmata, hanno aggiunto.
Dichiarato lo stato d’emergenza per 48 ore
Hezbollah ha fatto partire la rappresaglia contro Israele per l’omicidio di Fuad Shukr con centinaia di missili. Tel Aviv, risponde e l’Idf annuncia: raid su centinaia di obiettivi in territorio libanese. L’alba di domenica comincia così: con «una serie di attacchi e contrattacchi su cui l’esercito israeliano annuncia in tempo reale che 100 aerei dell’aeronautica militare hanno distrutto migliaia di lanciarazzi di Hezbollah puntati sul centro e sul nord del Paese.
Guerra Israele-Libano: raid su centinaia di obiettivi in territorio libanese
Mentre una fonte della sicurezza israeliana riferisce a Ynet che l’esercito ha sventato un attacco nella zona di Gilot, vicino Tel Aviv, dove si trovano il quartier generale del Mossad e la base dell’unità 8200: corpo d’e’lite dell’intelligence. Intanto, mentre dopo una serie di offensive e contro-offensive Hezbollah poco fa ha annunciato che il suo attacco su larga scala contro Israele per oggi «è terminato», l’Idf stima che dal fronte libanese stiano attualmente valutando la situazione ed esaminando i risultati dell’attacco e le conseguenze. L’allerta è massima poiché il lancio di razzi e droni contro Israele potrebbe essere solo la prima parte dell’operazione decisa dalle milizie sciite.
Hezbollah risponde con 320 razzi
«Decine di aerei da guerra» hanno partecipato all’attacco, ha dichiarato Hagari in una conferenza stampa, descrivendo l’offensiva come «un atto di autodifesa per eliminare le minacce». E ancora. «In un atto di autodifesa per eliminare queste minacce, l’Idf ha colpito obiettivi terroristici in Libano, da cui Hezbollah stava pianificando di lanciare i suoi attacchi contro i civili israeliani», ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. «Avvisiamo i civili che si trovano nelle aree in cui Hezbollah sta operando di allontanarsi immediatamente per la loro sicurezza», ha quindi aggiunto.
Ammonendo infine: «Israele non tollererà gli attacchi di Hezbollah contro la popolazione civile israeliana», ha avvertito quindi Hagari. Ora è atteso in giornata un discorso del segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah: lo riferisce al-Manar, la tv degli Hezbollah libanesi.
Netanyahu: «Chiunque ci faccia del male, noi gli facciamo del male»
Una guerra, quella in corso tra Israele e Libano, che si combatte anche a colpi di comunicati, che partono e arrivano anche mentre si aprono rifugi pubblici in tutto Israele, e le autorità dispongono nuove restrizioni nelle aree settentrionali. L’aeroporto Ben-Gurion è stato chiuso, si avverte da Tel Aviv. Poi prende la parole il premier Benjamin Netanyahu: «Siamo determinati a fare tutto il possibile per proteggere il nostro Paese, riportare i residenti del Nord sani e salvi nelle loro case. E continueremo a seguire una semplice regola: chiunque ci faccia del male, noi gli facciamo del male», ha affermato il primo ministro, secondo quanto riporta il Times of Israel.
Primo ministro che ha riunito il gabinetto di emergenza. «Stamattina abbiamo rilevato i preparativi di Hezbollah per attaccare Israele», ha detto, spiegando che «in consultazione con il ministro della Difesa e il capo di stato maggiore, abbiamo incaricato le forze armate di agire in modo proattivo per rimuovere la minaccia».
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