Campo Largo, Bersani cita Renzi dal palco della festa del Pd e il pubblico rumoreggia: “Nooo”
Sul palco della festa nazionale del Pd ci sono Alessandra Todde e Pierluigi Bersani intervistati da Marco Damilano. Un dialogo che spazia dall’autonomia differenziata al campo largo, ed è proprio su questo punto che il pubblico dem ha mostrato qualche segnale di insofferenza: “Ci stanno buttando in casa la solita cosa… non pensate che le porti la cicogna queste cose qui… ci buttano in casa il tema ci deve essere Renzi, non ci deve essere Renzi…”. È bastato pronunciare il nome dell’ex premier per far levare un coro di “nooo” dalla platea.
Bersani ha subito stoppato i mugugni: “Bisogna torvare una soluzione che dica no ai veti e no alle ambiguità, come si fa? il punto qual’è? passare dall’opposizione alla costruzione dell’alternativa, parrebbe sensato che le forze che hanno fatto coerentemente opposizione Pd, M5s, Avs dessero lo start con i quattro principi e poi aprissero il confronto nel paese, senza veto alcuno, così c’è tempo e modo di costruite assieme i programmi, di vedere se chi è in posizioni di sostenere la destra qui e là, magari trova il tempo e il modo di aggiustare la pratica… non è sensato?”. Un Bersani tutt’altro che barricadero sulla questione delle aperture a Renzi, tant’è che non raccoglie nemmeno la provocazione di Marco Damilano: “Una delle foto dell’estate è stato l’abbraccio tra Renzi e Schlein, mi sono ricordato del 2013 una foto simile, a Firenze, che ritraeva Renzi e Bersani. Renzi lo accolse annunciandolo come il futuro premier… quando Renzi ti abbraccia cosa succede esattamente?”.
Poi la domanda ad Alessandra Todde, che cerca di mettere il dito nella piaga: “Presidente Todde, oggi Conte un veto lo ha espresso, con Renzi si perdono elettori M5s e gran parte degli elettori del Pd e qualcuno tra il pubblico me lo ha subito confermato ‘Se c’è Renzi io non ci sono'”.
La risposta di Todde è un po’ più tagliente di quella di Bersani, senza però rappresentare una totale chiusura: “La credibilità ha un costo, ha un peso: deve essere linearità, su questo dobbiamo fare i conti. Non è una questione di veti, è una questione di misurarsi rispetto ai comportamenti delle persone. Condivido che dobbiamo abbracciare un popolo moderato, che ha visioni diverse dalle nostre che condividono valori di base, però c’è un tema: che poi quello che si dice bisogna anche professrlo in maniera credibile rispetto alle persone, perché se dico una cosa e poi dietro le spalle ne faccio un’altra la gente dice perché cavolo ti devo votare?”
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