Senza gli aiuti americani, l’Urss avrebbe perso anche contro i nazisti. Altro che barzellette
Come nei tempi bui dell’Urss, anche oggi in Russia le critiche al regime sanguinario si diffondono sotto forma di barzellette. Una delle più urticanti per la cricca di mafiosi che ha preso il potere a Mosca e tiranneggia i popoli colonizzati nelle varie “repubbliche” della federazione russa, sbeffeggia Putin in persona.
L’autocrate del KGB, dopo 15 giorni di continue umiliazioni subite al fronte per l’invasione dell’oblast di Kursk evoca il fantasma di Stalin in una seduta spiritica. Baffone chiede al suo erede morale cosa lo turbi e Putin lo implora di aiutarlo perché i nazisti stanno per conquistare Kursk, ma l’esercito di Mosca è incapace di reagire. Lo spettro di Stalin (dal profondo dell’Inferno) risponde: “Ma è facile!! Devi prendere esempio da me!!!! Manda a combattere le migliori truppe ucraine e chiedi agli Stati Uniti di mandare armi, munizioni, camion e rifornimenti”.
Come tutte le barzellette a sfondo politico che circolano nei regimi tirannici, la battuta rivela una verità che a molti nostalgici dello stalinismo, pacifinti ed esegeti del putinismo non piace. Infatti, tra le bufale più clamorose insaccate per decenni nelle menti credule e labili, un posto sul podio spetta di diritto alla vittoria dell’Unione Sovietica nella Grande Guerra Patriottica come la chiamano i russi per glissare sul fatto che la Seconda Guerra Mondiale iniziò proprio con l’invasione della Polonia operata vigliaccamente in combutta tra nazisti e sovietici.
Ma la vittoria fu possibile solo grazie ad un sostegno dagli Usa di proporzioni epiche, valutato in oltre 200 miliardi di dollari a prezzi attuali. L’Urss all’epoca era un’economia disastrata da due decenni di comunismo efferato e non aveva mezzi materiali per resistere all’invasione. Neanche gli stivali per la truppa. Senza quelle risorse stratosferiche — inviate a partire dal 1941, prima che gli Usa entrassero in guerra – l’Unione Sovietica sarebbe crollata rovinosamente di fronte alle truppe tedesche. Dovette riconoscerlo Stalin in persona ad un brindisi con i leader alleati durante la Conferenza di Teheran nel dicembre 1943 dichiarando testualmente: “Gli Stati Uniti… sono un paese [produttore] di macchine. Senza la disponibilità di quelle macchine tramite Lend-Lease [cioè il programma di prestiti], perderemmo questa guerra”.
Il suo successore, Khrushchev, lo confermò nelle sue memorie ricordando come Stalin avesse enfatizzato il valore degli aiuti Lend-Lease: “[Stalin] ha affermato senza mezzi termini che se gli Stati Uniti non ci avessero aiutato, non avremmo vinto la guerra”.
Non fu facile per Roosevelt convincere il Congresso a concedere prestiti (mai ripagati) ad una nazione ideologicamente schierata contro gli Usa e il capitalismo che essi incarnavano. Dovette travasare tutta la sua abilità oratoria in un discorso dall’enfasi drammatica: “Non possiamo, e non lo diremo, [loro] che devono arrendersi, semplicemente a causa dell’attuale incapacità di pagare per le armi che sappiamo che devono avere”.
“Supponiamo che la casa del mio vicino prenda fuoco. […] Se riesce a prendere il mio tubo da giardino e collegarlo al suo idrante, potrei aiutarlo a spegnere il fuoco. Ora, cosa faccio? Non gli dico prima di quell’operazione: ‘Caro vicino, il mio tubo da giardino mi è costato 15 dollari; devi pagarmi 15 dollari per questo.’ Non voglio 15 dollari, rivoglio il mio tubo da giardino. In altre parole, se presti certe munizioni, e le munizioni tornano dopo la guerra, stai bene”. Ottenuta l’approvazione del Congresso la scala degli aiuti all’Urss assunse proporzioni monumentali.
La lista comprendeva:
400.000 jeep e camion
14.000 aeroplani
8.000 trattori
13.000 carri armati
Più di 1,5 milioni di coperte
15 milioni di paia di stivali militari
107.000 tonnellate di cotone
2,7 milioni di tonnellate di carburanti (per aeroplani, camion e carri armati)
4,5 milioni di tonnellate di cibo
Inoltre gli americani inviarono pistole, munizioni, esplosivi, rame, acciaio, alluminio, medicine, radio da campo, strumenti radar, libri e oggetti di uso quotidiano, oltre ad un’intera fabbrica di pneumatici della Ford, che produceva pneumatici per veicoli militari.
Ora attendiamo fiduciosi che i canali di disinformazione russa, ci spieghino come mai gli Usa non avrebbero dovuto mandare armi ai sovietici, perché in questo modo prolungarono la guerra provocando 20 milioni di morti, gran parte dei quali civili.
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