Oasis: la reunion è realtà
Alla fine è successo, gli Oasis si sono finalmente riuniti e hanno annunciato un tour negli stadi inglesi e irlandesi nel 2025. I fratelli Gallagher avevano messo in stand by la band nel lontano 2009. Da pochi minuti hanno annunciato un nuovo tour, OASIS LIVE 25, con 14 date negli stadi che si svolgeranno tra Cardiff, Manchester, Londra, Edimburgo e Dublino la prossima estate. Questi saranno gli unici spettacoli della band in Europa nel 2025, ma un comunicato stampa afferma che sono in corso trattative per portare lo show fuori dall'Europa.
L'annuncio atteso da milioni di fan arriva a pochi giorni dalla ripubblicazione con inditi del primo leggendario album del gruppo, Definitely Maybe, uscito nel 1994.Il fenomeno delle reunion è uno dei più grandi business del mercato della musica e qui sotto ve lo raccontiamo nei dettagli.
Erano diciannove milioni le richieste di biglietti per gli unici due
concerti londinesi dei Led Zeppelin del 2007 alla 02 London Arena.
Non suonavano insieme dal 1980: 27 anni dopo lo hanno fatto in
due serate indimenticabili per la fortuna dei trentamila presenti. Poi,
nonostante le offerte da centinaia di milioni di sterline per un tour
mondiale, hanno deciso che una reunion prolungata per mesi
avrebbe distrutto l'aurea che da sempre li circonda. Perché
diventare come tutti gli altri quando sei sempre stato unico e non
hai più l'età per replicare gli epocali show dei primi Settanta?
Coerenti? Sì, ma anche abbastanza ricchi da non dover accettare
compromessi al ribasso. Stesso discorso per i Pink Floyd, con l’aggravante che i due leader del gruppo, Roger Waters e David Gilmour proprio non si sopportano. La reunion è un affare d’oro a più livelli, soprattutto in questo tempo in cui la bolla del live è lievitata come mai prima. I biglietti non costano poco, ma i concerti dei big sono sempre e comunque sold out, anche se si svolgono in location che non sono esattamente il paradiso del comfort.
Riunirsi rimette in circolazione canzoni e album del vecchio
catalogo ed è anche l’occasione per vendere tonnellate di
merchandising e intascare nuovi diritti d’autore per le esecuzioni
live dei vecchi successi. L’elenco dei riuniti e contenti è senza fine
in Italia e all’estero: Guns’n’ Roses, Police, Eagles, Black Sabbath,
Blur, Take That, Spice Girls, Van Halen, Genesis, Motley Crue,
Beach Boys, Club Dogo, Articolo 31, Pooh… C’è però da fare una
precisazione: mentre chi suona uno strumento resta il virtuoso che
era anche a 65 anni, per chi canta la situazione è ben più
complessa. Basta ascoltare le non proprio esaltanti performance
live di Axl dei Guns’n’Roses, di David Lee Roth dei Van Halen o di
Vince Neil dei Motley Crue per capire che la potenza della voce e
certe tonalità non sono e non possono essere per sempre…
Più furbescamente gli Abba hanno optato per la reunion al 50%. Da
over settanta hanno inciso un nuovo album, ma per i concerti si
sono affidati a degli iper tecnologici e costosissimi avatar in 3D con
le loro sembianze. Da anni si esibiscono a Londra, alla Abba Arena,
sempre sold out, accompagnati da una superband di musicisti in
carne e ossa. Geniali.
Ci sono varie tipologie di reunion, alcune veramente bizzarre:
l’ultima in ordine di tempo è quella dei Sex Pistols, i padrini del
punk: tre dei membri originali, tutti più che settantenni, hanno
annunciato tre concerti a Londra per metà agosto con lo scopo di
raccogliere fondi a favore di uno storico club, la London’s Bush Hall,
in crisi economica. Tutto bene se non fosse che alla voce non ci
sarà il leggendario Johnny Rotten (che ha litigato furiosamente con
gli ex compagni di band), ma il quarantenne Frank Carter. Un po’
come andare a vedere i Rolling Stones senza Mick Jagger sostituito
da un vocalist con la metà dei suoi anni.
Le date
• Cardiff – Principality Stadium – 4 e 5 luglio
• Manchester – Heaton Park – 11, 12, 19, 20 luglio
• Londra – Wembley Stadium – 25, 26 luglio e 2, 3 agosto
• Edimburgo – Scottish Gas Murrayfield Stadium – 8, 9 agosto
• Dublino – Croke Park – 16, 17 agosto