Le idee di Thiago Motta, la contestazione di Vanoli, la difesa indifendibile di Fonseca: cosa ha detto la seconda giornata di Serie A
CLIC
JUVENTUS
Non solo il punteggio pieno in classifica e il miglior avvio di campionato dopo cinque anni: gioco, gol e giovani, il cosiddetto fattore G che dice molto sulla nuova Juventus. Gioco: si sapeva che Thiago Motta, artefice dell’exploit del Bologna, vede il calcio in un certo modo. Gol: 6 all’attivo e nessuno al passivo. La doppietta di Vlahovic, attaccante di talento reduce da stagioni tormentate, è un segnale. Giovani: le reti di Mbangula contro il Como e di Savona a Verona sono un inno alla freschezza. Aggiungiamo un altro debuttante, Anghelé, 19 anni. I giovani non fanno contorno, ma si aggiungono a un telaio che potrà ora sfruttare anche la qualità di Koopmeiners. Per quello che vale dopo due giornate, è la Juventus la sfidante dell’Inter.
EMPOLI
Ha messo a nudo i limiti attuali della Roma, andando a vincere per la prima volta all’Olimpico. I 45’ iniziali dei toscani sono stati devastanti: poteva chiudersi 3-0. Nella ripresa, la scontata reazione dei giallorossi ha costretto la banda di D’Aversa a soffrire, ma il 2-1 è meritato. Jacopo Fazzini, tanto per restare sui giovani, ha davvero qualità. È un giovane già adulto perché il 16 marzo ha compiuto 21 anni. Viene da una famiglia di sportivi – nonno tennista, fratello giocatore di beach soccer – quindi conosce le regole spietate dello sport. Oggi sei un fenomeno, domani sei un brocco: l’unico modo di sottrarsi a questo giochino è la continuità.
VANOLI
Con eleganza, ma fermezza, ha mostrato il suo dissenso sulla cessione di Bellanova. Il popolo del Torino ha apprezzato la sincerità dell’allenatore con un’ovazione, quando l’altoparlante ha scandito il suo nome nel match contro l’Atalanta ed è stato uno dei momenti più caldi della protesta, iniziata con la marcia per le strade della città e conclusa allo stadio. Urbano Cairo in questi anni è riuscito, grazie alla proprietà di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, a oscurare il dissenso nei suoi confronti. Le cessioni di Buongiorno e Bellanova, due pezzi importanti dei granata, hanno ribadito che per Cairo i conti hanno l’assoluta priorità, sfiorando in diversi casi la taccagneria (ci sono al riguardo narrazioni leggendarie). Vanoli ha garantito una partenza sprint, con 4 punti e calcio di qualità: è il salvagente di Cairo per evitare che la protesta aumenti.
KVARATSKHELIA
Si è caricato il Napoli sulle spalle contro il Bologna – un gol e un assist – e Conte ha celebrato il primo successo, mettendosi alle spalle lo 0-3 di Verona. Sono in arrivo Gilmour e McTominay, scozzesi di Premier. La firma di Lukaku slitta per questioni relative ai diritti d’immagine, mentre si attende di definire la cessione di Osimhen: a mercato concluso si potrà avere un’idea del Napoli, ma il georgiano resta una certezza assoluta.
PARMA
Quattro punti e un manipolo di giovani interessanti. Pecchia, galvanizzato dalla recente visita dell’amico e maestro Rafa Benitez, è partito con il passo giusto. Il Parma ha dato scacco matto al Milan con una prestazione di qualità ed intelligenza tattica. Squadra da seguire.
FLOP
MILAN
Un punto in due gare, quattro gol al passivo, un gioco che fa acqua da tutte le parti. Il pressing sfilacciato e il possesso sterile espongono il Milan alle ripartenze degli avversari. La difesa è sempre stato il punto debole del calcio di Fonseca, ma si sapeva: forse il concetto non era chiaro alla proprietà americana ed è sfuggito – strano – alle logiche degli algoritmi. Siamo già in emergenza: la visita pastorale di Cardinale in quel di Milanello, la strigliata di Ibrahimovic sfiancato da un’escursione in montagna con Ambrosini e Fonseca che si assume la responsabilità della partenza disastro. Il dopo-Pioli è cominciato malissimo.
LEAO
Nella crisi del Milan, il portoghese è un caso a parte. Da anni viene indicato come fuoriclasse in progress, ma stiamo ancora aspettando. La continuità non è il suo mestiere, ma per essere campioni non basta qualche giocata estemporanea: serve continuità. E anche corsa: il suo passo indolente infastidisce.
ROMA
Viene da ridere a pensare che la Roma si è avvitata per settimane sulla cessione di Dybala. La partenza dell’argentino avrebbe impoverito una rosa di qualità modesta. La Roma manca la qualificazione Champions dal 2019 e dal 2018 in poi è stata devastata dagli errori dei direttori sportivi: Monchi, Petrachi, Pinto. Ghisolfi, finora muto, è un mistero. Pinto trattava solo i portoghesi, Ghisolfi i francesi. De Rossi, in questo momento, appare un uomo solo al comando. Nella serataccia contro l’Empoli, è andato in confusione, ma anche alcune sue scelte recenti sono inspiegabili. Il problema della Roma, forse finalmente sarà chiaro a tutti, non era Mourinho.
BOLOGNA
Si sapeva che la partenza di Motta e la cessione di pezzi importanti avrebbe indebolito la sorpresa della scorsa stagione, ma sta andando peggio del previsto. Anche Girona e Brest, gli altri exploit dell’ultimo anno in Europa, sono in difficoltà, spolpati dal mercato. Il Bologna paga anche le lacune della fase difensiva del calcio di Vincenzo Italiano: le sconfitte della Fiorentina nelle due finali di Conference League fanno giurisprudenza.
MERCATO
Questa storia del mercato aperto fino alla terza giornata è insopportabile. Gli allenatori giustamente la contestano e non solo in Italia: perché non chiudere tutto alla vigilia della prima di campionato?
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